Pisa, il centrodestra: se vinciamo stop moschea
Il centrodestra presenta il suo candidato sindaco, Michele Conti, e lancia la sfida al centrosinistra: «Sicurezza e stop moschea». Il Pd va alla conta: una parte del partito propone come candidato il presidente del Coni pisano Giuliano Pizzanelli, 72 anni, ma resta in campo l’assessore Andrea Serfogli.
Il centrodestra presenta il candidato sindaco e lancia i suoi cavalli di battaglia: sicurezza e lotta al degrado. Il Pd va alla conta sul nome di un possibile candidato unitario in una lunga assemblea iniziata nel tardo pomeriggio e destinata a protrarsi nella notte.
La corsa di Michele Conti, candidato sindaco del centrodestra, parte da un bar a due passi dalla stazione. «Quartiere degradato», dicono i diversi militanti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia accorsi alla presentazione ufficiale di Conti, 48 anni, direttore del Consorzio agrario provinciale, ex consigliere comunale di Alleanza nazionale. Location scelta non a caso, perché sicurezza e misure anti degrado sono in cima alla lista delle priorità di Conti. «Ho visto il netto peggioramento della città, soprattutto negli ultimi cinque anni. La stazione era un’area di pregio, dove era un vanto possedere una casa. Per sistemare la situazione — dice il candidato — occorrerà anche l’impegno dei parlamentari eletti il 4 marzo». Perché alle Politiche il centrodestra ha raggiunto un risultato storico, battendo — con due candidati leghisti — il centrosinistra sia nel collegio della Camera che in quello del Senato, e sulla scia di questo successo punta ora al Comune.
Proprio perché la vittoria alle Amministrative sembra per la prima volta a portata di mano, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia con la lista Noi adesso Pis@ sono riusciti a restare uniti nonostante diverse tensioni, in particolare il caso Cascina con la sindaca leghista Susanna Ceccardi che ha cac- ciato dalla giunta un assessore azzurro che ha mandato i vigili a controllare un presunto abuso edilizio commesso nel giardino della casa della prima cittadina. Ma le tensioni tra leghisti e azzurri non sono del tutto svanite. Ieri durante il discorso di Conti, che ha la tessera della Lega, Ceccardi ha mostrato un foglio con la scritta «No Canapisa» per suggerire al candidato di stoppare la manifestazione antiproibizionista che si svolge ogni anno in città. Poi Edoardo Ziello, neodeputato della Lega e assessore di Ceccardi, ha mostrato un altro foglio con la scritta «Stop rom», Conti ha interrotto il discorso e per dire che resta «un candidato indipendente», con la coordinatrice provinciale di Forza Italia Raffaella Bonsangue che ha chiosato: «E menomale!». Bonsangue ha poi detto: «Le differenze ci sono ma vanno coltivate. Siamo qui
tutti uniti, con grande senso di responsabilità per offrire ai pisani un’alternativa credibile». Ma Ziello rilancia: «Il 10 giugno (data delle Amministrative, ndr) sarà il vero referendum sulla moschea: entro sei mesi approveremo una variante urbanistica che bloccherà l’iter, a tutela della pisanità».Conti schiva le tensioni e dice: «Non sarò il sindaco delle grandi opere, ma di una città che funziona grazie a interventi contingenti. Il Comune è come un’azienda, i cui proprietari sono i cittadini». E annuncia «un’attenzione di riguardo» alle periferie e al turismo, perché «le tre frazioni del litorale sono in uno stato pietoso, la sinistra non ha sfruttato chi era disposto a investirci». Accanto ad una strategia contro il turismo mordi e fuggi, che caratterizza da diversi anni la città, dice Conti, «c’è la necessità di riqualificare il centro per far ritornare le famiglie costrette a trasferirsi a causa del degrado».
In casa Pd quella di ieri è stata un’altra giornata a dir poco convulsa. Alla scadenza dell’ultimatum lanciato dai vertici nazionali ai pisani — «o entro venerdì 13 aprile trovate un candidato accettato da tutto il centrosinistra oppure si va a primarie» è stato il messaggio inviato la scorsa settimana dal Nazareno — un pezzo del partito aveva individuato il nome giusto in Giuliano Pizzanelli, 72 anni, delegato provinciale del Coni ed ex assessore provinciale. Un profilo che alcuni Democratici, in testa il consigliere regionale renziano Antonio Mazzeo, hanno giudicato in grado di tenere unito il partito e di consentire l’alleanza con Mdp, la formazione degli ex Pd guidata a Pisa da Paolo Fontanelli che in città può contare su consensi importanti.
Ma all’assemblea del partito convocata ieri in tarda serata al circolo Arci di Riglione (e protrattasi nella notte) non sembravano esserci i numeri per dare il via libera alla candidatura di Pizzanelli, evitando le primarie previste dallo statuto del Pd. In apertura dell’incontro Matteo Biffoni, il sindaco di Prato inviato dai vertici nazionali come reggente del partito pisano dopo le dimissioni del segretario comunale, ha fatto un appello a tutti i delegati per trovare il consenso più largo possibile su un candidato condiviso. E nei giorni scorsi Biffoni ha ascoltato tutte le anime del partito e anche i possibili alleati per facilitare una soluzione unitaria.
Ma l’aria che tirava ieri sera appena fuori dall’assemblea del Pd, che si è svolta a porte chiuse, non era buona. «Il nome di Pizzanelli sarebbe la discontinuità? La via da percorrere è quella delle primarie, come da statuto», ha detto Andrea Serfogli, assessore comunale e candidato da mesi alle consultazioni interne con l’appoggio del sindaco uscente Marco Filippeschi. Nella notte via alla conta, quello che tutti a parole volevano evitare.
L’iniziativa
Lega,FdI e Forza Italia presentano (con qualche tensione) Michele Conti: tra le priorità la sicurezza e la lotta al degrado
L’appello
Il reggente del Pd Biffoni invoca l’unità, ma il partito si spacca di nuovo sulla possibile candidatura di Pizzanelli, delegato del Coni