Corriere Fiorentino

Botte e rapina in Oltrarno, fermata una baby gang

Decisivi i video che hanno ripreso l’aggression­e a uno studente per rubargli il cellulare

- Innocenti

Una baby gang, composta da quattro minorenni albanesi ospiti di una struttura a Calenzano. Sono loro ad aver pestato in via del Leone pochi giorni fa un ragazzo ventunenne di Grosseto. Un’aggression­e feroce, solo per rubare il cellulare, che è stata però ripresa dalle telecamere della zona.

Per i carabinier­i fanno parte «di una banda che viene dalla provincia per compiere furti e rapina», come si legge nel decreto di fermo che ha colpito quattro minorenni albanesi. Sono loro — secondo i carabinier­i della Stazione di Pitti coordinati dal pm Roberta Pieri del Tribunale dei Minori — ad aver picchiato e rubato il cellulare allo studente grossetano Francesco S., 21 anni. Lo avevano mandato all’ospedale per il suo cellulare Huawei: fu aggredito in pieno giorno, alle cinque di una domenica pomeriggio, in via del Leone. La vittima riportato la frattura della base orbitale dell’occhio destro, con possibile «pericolo relativame­nte alla futura capacità di utilizzare in pieno la vista», come hanno poi appurato i militari.

Fu circondato e preso a botte dai quattro albanesi, che sono stati fermati ieri mattina: sono «minorenni non accompagna­ti» e proprio per questo motivo sono ospitati da una comunità di Calenzano dal gennaio dello scorso anno, dopo che erano arrivati in Italia nel 2015. Le telecamere di sorveglian­za — analizzate dai carabinier­i — riprendono la vittima alle 17.22 mentre parla al telefono in via del Leone: è a piedi, sta tornando a casa sua, dato che è residente nella zona. Il gruppetto dei minorenni si accorge del ragazzo, lo segue e lo afferra da dietro, lo prende a calci e pugni. Poi gli portano via il telefono del valore di circa 500 euro che un marocchino, poi denunciato per incauto acquisto, avrebbe comprato da un quinto albanese. A questo punto i quattro scappano, ripresi dalle telecamere.

I carabinier­i visionano 600 ore di filmati, riescono ad avere un’immagine ben precisa di quando i quattro minorenni scappano: hanno vestiti precisi e tagli di capelli particolar­i. I carabinier­i iniziano a fare altri accertamen­ti sui parrucchie­ri della zona: giovedì scorso uno di loro viene fermato prima che entri in una barberia ben precisa di via Guelfa. A questo punto risalire agli altri tre albanesi è un gioco da ragazzi: i carabinier­i vanno a Calenzano, nella struttura che li ospita. Durante le perquisizi­oni trovano altri cellulari e i vestiti che anche gli altri tre indossavan­o durante la rapina al ragazzo. Due di loro hanno precedenti per furto: rubavano le macchine. Tutti e quattro stavano per essere allontanat­i da quel centro perché non andavano ai corsi di cucina e perché non tornavano a dormire. Un particolar­e, questo, che si rivela determinan­te: serve a dimostrare che potrebbero scappare da un momento all’altro. I quattro vengono fermati «anche per la loro pericolosi­tà sociale» e accompagna­ti al Centro di prima accoglienz­a con le accuse di rapina aggravata e lesioni personali gravissime. «Mi compliment­o coi carabinier­i», dice il prefetto Giuffrida.

Ospiti a Calenzano Sono arrivati in Italia come «minorenni non accompagna­ti» Erano in un centro

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 ??  ?? Due momenti ripresi dalle telecamere di sicurezza. A sinistra la baby gang ha appena adocchiato la propria vittima e inizia a seguirla con l’intento di aggredirla e derubarla. Sopra i quattro ragazzi albanesi vengono ripresi mentre scappano dopo aver...
Due momenti ripresi dalle telecamere di sicurezza. A sinistra la baby gang ha appena adocchiato la propria vittima e inizia a seguirla con l’intento di aggredirla e derubarla. Sopra i quattro ragazzi albanesi vengono ripresi mentre scappano dopo aver...
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Il tratto di via del Leone dove è avvenuta l’aggression­e lo scorso 8 aprile

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