Di nuovo senza un tetto i somali di via Spaventa
Erano nell’albergo popolare: «A giorni ci cacciano». Funaro: «L’accoglienza ha una fine»
«Tra una settimana saremo per strada». Per 27 rifugiati somali, finisce l’accoglienza temporanea all’albergo popolare. Dal prossimo 19 aprile, come scritto su un foglio che hanno ricevuto dal Complesso albergo popolare e foresterie sociali del Fuligno, dovranno lasciare la struttura.
«Non sappiamo dove andare» hanno detto ieri mattina i migranti somali che, insieme al rappresentante della comunità Osman Gaal, hanno manifestato pacificamente davanti alla Prefettura. I 27 rifugiati fanno parte del gruppo dei circa cento somali che, oltre un anno fa, scamparono al rogo dell’ex mobilificio Aiazzone, dove morì uno degli occupanti. Gli sfollati, coordinati dal Movimento di lotta per la casa, occuparono pochi giorni dopo lo stabile dei gesuiti in via Spaventa, dove sono rimasti per quasi un anno per poi esser redistribuiti, a fine novembre dell’anno scorso, in varie strutture d’accoglienza della città. Per 27 di loro, adesso l’accoglienza è terminata. «Questi ragazzi non hanno alternative alla strada — ha detto Osman Gaal — Abbiamo chiesto un incontro all’assessorato alle politiche sociali del Comune, nella speranza di trovare una soluzione, ma non abbiamo avuto alcuna risposta».
La replica è arrivata dall’assessore al welfare Sara Funaro: «A me personalmente non è arrivata nessuna richiesta di incontro». Quanto alle soluzioni abitative alternative, Funaro è stata chiara: «Le accoglienze hanno un inizio e hanno una fine, non possono essere infinite, durante questi mesi le persone accolte avrebbero dovuto riorganizzarsi in autonomia». Qualcuno ci è effettivamente riuscito, ma soltanto pochissimi. E così, in attesa di eventuali soluzioni, il gruppo dei 27 somali martedì prossimo terrà un presidio sotto la Prefettura di via Cavour a partire dalle 9.30.