PRIMI A VINITALY L’ANNO DELLE RIVINCITE
Alla fiera del vino la Toscana è la regione presente con più etichette, 715 in tutto Tra le new entry c’è Root, frutto di una collaborazione fra tre aziende a Riparbella dei Chianti inediti e il rilancio di Luce dei Frescobaldi con un nuovo enologo
È un Vinitaly della rivincita Toscana. Con 715 aziende la nostra regione è la prima alla 52esima edizione della più importante fiera del vino in Italia. Contro le 643 del Piemonte e le 514 del Veneto. Una rivincita anzitutto sulla vendemmia 2014 che l’anno scorso aveva messo la sordina ai «Supertuscan».
Alla kermesse che parte oggi il millesimo 2015 potrebbe dare nuovo slancio ai vini di Bolgheri e alle Igt (Indicazioni geografiche tipiche). Il Sangiovese ha beneficiato del bollente luglio di quell’anno che causò forti abbassamenti nelle acidità delle uve. Nel frattempo anche il duello a distanza tra nebbiolo e sangiovese potrebbe segnare qualche punto a favore della Toscana sotto il segno della equilibrata annata 2013 per i Brunelli di Montalcino. Ma sono tante le nostre novità anche tra gli stand. Una delle più attese è la presentazione stasera di Root, radice in inglese e acronimo di Riparbella original organic team. Un’inedita iniziativa di tre aziende del piccolo comune tra Pisa e Livorno: una Bolgheri di collina vocata alla biodinamica con le cantine di Caiarossa, Duemani e Prima Pietra che hanno deciso di condividere un vino. Ognuna delle aziende ha messo a disposizione il vitigno che le viene meglio per un blend comune che si chiamerà Tresoro: a dispetto del nome più ammiccante a un passito, un grande taglio bordolese. L’iniziativa potrebbe preludere alla prima doc biodinamica della regione. Montepulciano punta sulla tradizione e il consorzio del Nobile affronta Vinitaly con una degustazione di «30 anni» per mostrare l’evoluzione del Sangiovese, insieme a Nebbiolo e Aglianico il più longevo dei vitigni italiani. Stessa scommessa a Scansano dove lo stile fruttato del Morellino è chiamato non senza rischi a una analoga prova di longevità. Un Vinitaly di rivincita per alcune piccole denominazioni come Pitigliano. La Doc maremmana sarà protagonista di una degustazione internazionale di vini da suoli vulcanici guidata da Alessan-