Corriere Fiorentino

Firenze torna tra le big «Ora vogliamo restarci a lungo»

Il club è nato dal fallimento dell’Isolotto: «Festeggere­mo poco, vogliamo crescere»

- Di Simone Spadaro

Il calcio a 5 femminile torna in serie A. È la grande impresa della Florentia Futsal nata dopo che l’Isolotto fallì sia la finale scudetto (due anni fa contro Montesilva­no) che la permanenza (causa guai economici) in serie A. È stato un trionfo per le ragazze in bian-coviola, che sono tornate nella massima serie con due giornate di anticipo con un vantaggio di 10 punti sulla seconda. E pensare che tutto ebbe inizio proprio dalla sfida per il tricolore che l’Isolotto perse nel 2016.

«Voltammo pagina. Il nostro nuovo patron Alberto De Santis — racconta l’allenatore Maurizio Colella — era al Mandela Forum quella sera di giugno e si emozionò davanti a quelle ragazze deluse per aver visto un sogno infranto. Ci siamo iscritti al campionato regionale, che è la terza serie per il calcio a 5, e dopo averlo vinto c’è stato il passaggio in serie A2 fino alla cavalcata di quest’anno. Il prossimo anno saremo l’unica squadra di calcio a 5 di tutta la Toscana a giocare nella massima serie». I tempi in cui alla palestra di via Ugo Bassi si ritrovavan­o spesso Borja Valero e la moglie e, ogni tanto, anche Gonzalo Rodriguez sono finiti. La società e la squadra sono nuove ma alcune delle ragazze di allora ci sono sempre.

«Ho in squadra Elena Galluzzi, allora capitana dell’Isolotto, e Paola Mauro. Abbiamo due spagnole Marta Rodriguez Aramendia e Laurà Castellanò, l’argentina Gimena Blanco, anche lei ex dell’Isolotto, e la brasiliana Nanà». «Tra l’altro — continua Colella — la Blanco è stata anche convocata in Nazionale per la Coppa America mentre Nanà per i Mondiali».

Non è stato però facile riportare le maglie biancoviol­a di Firenze nel gotha del calcio a 5. «Sicurament­e era stata allestita una squadra importante ma il cammino è stato straordina­rio. Le calciatric­i con più esperienza hanno fatto crescere le più giovani. Sono state sette le ragazze partite dal campionato regionale a dare il proprio contributo per questa promozione e posso garantire che non è stato semplice. Sono contento, in particolar­e, per Elena Galluzzi che è stata la calciatric­e che ha sofferto di più». Si pensa ad una festa promozione «low profile» prima di tornare a parlare di futuro. «C’è poco da festeggiar­e — aggiunge sorridendo il tecnico fiorentino — perché non abbiamo vinto niente. Di solito si festeggia per un trofeo; continuo a predicare con tutti che dobbiamo rimanere con i piedi per terra. Abbiamo da giocare ancora due gare poi faremo una bella cena, ma dobbiamo iniziare a pensare alla prossima stagione. Il nostro patron è ambizioso. Vogliamo lasciare il segno in serie A1 anche se il torneo è più difficile. Oltre a confermare tutta la rosa ci saranno degli innesti che stiamo valutando».

Ci sarà anche da risolvere la questione impianto. «In A1 ci saranno anche le dirette televisive e, comunque, l’impianto di Ugo Bassi non è omologato per la massima serie. La Lega Dilettanti impone di giocare in un palazzetto con almeno trecento posti a sedere. Il Mandela Forum è anche troppo grande — chiosa Colella — ma siamo fiduciosi di poter trovare delle alternativ­e sul territorio di Firenze».

Un’ipotesi potrebbe essere il palasport Bruno Betti di via del Filarete. Nelle ultime due giornate, a questo punto di passerella, la Futsal Florentia affronterà il Nazareth Centocelle di Roma in casa e la Jasnagora di Cagliari in Sardegna. Poi sarà futuro, poi sarà serie A.

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L’esultanza delle biancoviol­a dopo la conquista della serie A In alto, un bel gesto tecnico

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