Corriere Fiorentino

Gli «insensibil­i» della Fiesole, tra cori e striscioni

Il coro della curva all’indirizzo dell’arbitro Orsato che va al Var impazza sul web Dallo striscione di Como agli sfottò per Conte, ecco un catalogo delle battute viola più belle

- di Leonardo Bardazzi

«Voi comaschi noi con le femmine», «Il pallone è quello giallo», «Giorgi sì, ma Eleonora». L’ironia fiorentina è unica, ma la fantasia della curva Fiesole spesso è sempliceme­nte prodigiosa.

Tra coreografi­e bellissime e messaggi d’amore («Come il sole risorgi e illumini tutto», scrissero i tifosi ad Antognoni dopo il tremendo infortunio alla testa dell’81), sono le battute, gli sfottò, quelli che lasciano di più il segno. L’«Insensibil­e» (poi diventato «È sensibile») urlato a Orsato per esempio ha fatto il giro d’Italia. Un po’ perché la polemica di Buffon è ancora bella viva, un po’ perché la frecciata fiorentina era troppo divertente per restare sotto traccia.

Il «Voi comaschi noi con le femmine» scritto prima di un Como-Fiorentina resta un mito, ma anche la battuta sul Castellani di Empoli («Ma lo stadio che l’avete preso all’Ikea?!?») merita di salire sul podio degli striscioni più belli di sempre. Anche all’epoca di Cecchi Gori c’era da sbizzarrir­si: «Con i soldi del Ciclone c’hai comprato il ciliegione», cantava la Fiesole dopo l’acquisto di Kanchelski­s. Prima che la crisi economica facesse cambiare il tono dei messaggi: «Dopo Luna le due», «Vittorio vendici Luna e compraci le stelle», «Sei come l’uranio...impoverito», «Segna, segna tanto paga la mamma». Che dire poi dell’eterna saga di sfottò anti-juventini. Si parte dal famoso «Schillaci ruba le gomme» e si passa dal «Moggi qui prende» e dal«Siete brutti come la Multipla», per chiudere con le parrucche viola dedicate a Conte: «Con-te alla Snai», «Conte n0n è un ritorno, è un riporto».

In ordine sparso potremmo citare anche il «Grazie Sorrentino» dedicato al povero portiere del Catania incappato, diciamo così, in una giornata no (ne prese 5), i bellissimi «Ti Gualdo ma non ti vedo» e «Folza Plato» dei tempi della C2 e il coro nato spontaneo dopo una lezione di calcio all’Inter di Stramaccio­ni: «Il pallone è quello giallo», cominciò a cantare il Franchi, mentre Montella se la rideva in panchina. Le partite all’ora di pranzo poi ispirano un po’ tutte le tifoserie italiane, da sempre contrarie a orari strambi e allo strapotere della tv: «Veloci che mi brucia il sugo», scrisse un tifoso, «Tradizione toscana, ai’ tocco si sgrana», sottolineò la Fiesole. In piena polemica-mercato e dopo gli addii di Gonzalo, Borja, Berna e tutti gli altri, notevole anche il tocco di genio dell’estate scorsa: «Milic non si tocca». Altro che insensibil­i, dalle parti della Fiesole si sfiora il genio.

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 ??  ?? Antonio Conte è da sempre uno dei bersagli preferiti della curva viola Alle parrucche viola si sommano gli striscioni e gli sfottò
Antonio Conte è da sempre uno dei bersagli preferiti della curva viola Alle parrucche viola si sommano gli striscioni e gli sfottò

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