La spending review del Corvo: spese ridotte dell’82%
«Calcio e Finanza» rivela che per le procure i viola, nel 2017, hanno pagato appena 2 milioni
Tagli, redistribuzione delle risorse, risparmi. In due parole: spending review. Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del «dossier Cottarelli». Nominato nel 2013 Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli elaborò una serie di proposte culminate (appunto) nel famoso dossier.
Concetti, quelli, che niente hanno a che vedere col mondo del pallone. Eppure, quello dei costi, è un tema particolarmente di moda anche nel calcio. Del resto stiamo parlando della terza industria del Paese. Attenzione ai bilanci, equilibrio finanziario, riduzione del debito. Se ne discute spesso e la Fiorentina, in questo senso, è stata spesso un modello. Con una sbandata (tra il 2012 e il 2016) che l’ha poi costretta ad una brusca frenata. E qua entra in scena Pantaleo Corvino. Il «Cottarelli» del governo Della Valle. Ieri Calcio e Finanza ha pubblicato uno studio interessante. Tema: le spese dei club di Serie A per le commissioni ai procuratori. I veri padroni del calcio, dicono. Coloro che tutto muovono e tutto decidono. Bene. Anche da questo punto di vista la Fiorentina, da quando alla direzione tecnica è tornato il Corvo, ha tagliato. E tanto.
Nel 2017 infatti, i viola hanno speso soltanto 2.297.840,00 euro in commissioni. Un taglio, rispetto ai 12,9 milioni del 2016, dell’82%. Nessun altro club, in 12 mesi, ha ridotto così tanto questa voce di spesa e oggi, soltanto otto società (Spal, Lazio, Cagliari, Crotone, Sampdoria, Udinese, Benevento e Verona) spendono, in procure, meno della Fiorentina. Complessivamente, nel 2017, le nostre società hanno versato nelle tasche dei procuratori 138 milioni, per una media di circa 6,9 milioni per squadra. Un dato in netto calo rispetto ai 193 milioni del 2016, per un taglio medio pari al 28% circa. Juventus (42 milioni), Roma (22,9) e Milan (21), i club più generosi con gli agenti. Il più parsimonioso? La Spal, con i suoi 98mila euro. Ma come ha fatto Corvino? La risposta è molto più semplice (e banale) di quanto si possa pensare.
Calando le spese in cartellini e (soprattutto) in ingaggi, si riducono anche quelle per accontentare gli agenti. È una questione di percentuali. Niente di più, e niente di meno. Un anno fa, lo stesso studio, collocava i viola al quinto posto in questa speciale classifica. Oggi, sono al dodicesimo. Eppure, la classifica «reale», racconta altro. Una squadra in lotta per l’Europa, incollata (o davanti) a società che spendono (e incassano) molto di più.
Primato Nessun altro club, in 12 mesi, ha ridotto così tanto questa voce di spesa