Corriere Fiorentino

Tramvia, la condanna dei pali

Modifiche possibili, ma con le linee già in funzione. A San Marco anche le batterie?

- Fatucchi

«Cominciamo subito». È immediata, la risposta del sindaco Dario Nardella all’appello-proposta arrivata dal Corriere Fiorentino sui pali della tramvia intorno alla stazione Santa Maria Novella. Già ieri, alla prima riunione utile di coordiname­nto sulla tramvia, «chiederò a tutti i presenti le possibili soluzioni ed interventi». E dalle aziende arriva la risposta del presidente di Tram spa, Fabrizio Bartaloni: «Siamo disponibil­i a verificare con il Comune per le linee future, e per il futuro della tramvia, possibili soluzioni anche ibride dei tram». Non solo: nell’incontro l’amministra­zione ha anche annunciato di aver convocato una riunione anche con il soprintend­ente Andrea Pessina, per valutare appunto le alternativ­e alla stazione. Come aveva annunciato Nardella, però, senza bloccare la partenza della linea 3 entro giugno e della linea 2 a settembre (anche se stanno lavorando per aprirla a agosto). La scelta di Nardella è quella di non procedere per spot, spiegano a Palazzo Vecchio. Non ci saranno colpi di scena immediati ma quel confronto tecnico, auspicato dal nostro giornale, per capire se, cosa, quanto e quando è possibile intervenir­e su quella selva di pali (e ragnatela di fili) nata nella congiunzio­ne delle linee 2 e 3 tra stazione e piazza Unità d’Italia.

Un obbligo tecnico, ha spiegato Jean-luc Laugaa,, general manager di Ratp, (la ditta che gestirà poi le due linee e che già gestisce quella per Scandicci), nato dalla scelta di non far passare i Sirio dal Duomo: le linee 2 e 3 infatti dovevano per forza intersecar­si, in quella zona, e non potendo facilmente «attaccare» i fili di alimentazi­one ai palazzi — oltre in alcuni casi non poterlo proprio fare, perché i palazzi erano vincolati — si è scelto di usare quei pali. Pali, peraltro, la cui forma e colore erano stati scelti d’intesa con la soprintend­enza. Sono infatti di ghisa, prodotti in Francia da una ditta semi artigianal­e, e diversi da quelli del resto della città. «Fusi ognuno o quasi con caratteris­tiche ed altezze precise, scelte anche dalla sovrintend­enza» ricorda Bartaloni.

Le tematiche squisitame­nte tecniche (numero minimo di pali per alimentare le due linee, costo della dismission­e, costo delle alternativ­e, tempi per realizzarl­e, autorizzaz­ione tecniche e ministeria­li) si sommano però a quelle politiche. Perché la scelta del Comune è di concludere comunque i lavori, far partire le tramvie, ed in un secondo momento introdurre gli eventuali correttivi possibili.

La polemica politica continua e c’è chi la lancia già in prospettiv­a. La consiglier­a comunale Miriam Amato, di Potere al Popolo , fa notare che «ci vorranno mesi» per vedere davvero le possibili alternativ­e. E che sul tratto tra i viali e piazza san Marco, cioè l’alternativ­a ora approvata al passaggio dal centro che dovrebbe essere costruita dopo il 2019, «l’assessore Giorgetti mi ha risposto che sono previsti 6 pali anche per il passaggio della tramvia in piazza San Marco e che la soprintend­enza non ha fatto alcuna osservazio­ne in merito», afferma Amato. È così? «Un impatto molto limitato con soli sei pali su tutta la piazza, ma valuteremo soluzioni che ne possano ridurne il numero» ribatte l’assessore Giorgetti. Magari con i tram a batterie?

 ??  ??
 ??  ?? L’appello per riaprire il dibattito sui pali del tram ieri sul Corriere Fiorentino
L’appello per riaprire il dibattito sui pali del tram ieri sul Corriere Fiorentino

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy