Corriere Fiorentino

L’hinterland teme Airbnb «Mai come Firenze»

L’asse di 5 Comuni contro evasione e rendita: «Non vogliamo fare la fine di Firenze»

- Passanese

Quello delle case affittate SESTO (a nero) ai turisti oramai è un fenomeno che non riguarda più solo il centro di Firenze. Ne sono consapevol­i le amministra­zioni di Sesto, Campi, Fiesole, Vaglia e Signa che per «beccare» i furbetti della tassa di soggiorno d’ora in avanti si affiderann­o a un software di ultima generazion­e in grado di incrociare dati, fotografie, mappe, calendari e pseudonimi presenti sui siti di home sharing come Airbnb, Booking, Hometogo, Homeaway e Homelidays, tanto per citare i più cliccati.

I cinque Comuni dell’hinterland fiorentino hanno così deciso di unirsi e di lavorare insieme in modo da scambiare informazio­ni, progetti e idee per scovare e colpire gli evasori. «Non sappiamo quante siano le abitazioni private affittate sul web, o meglio: conosciamo solo quelle che si sono registrate (50 a Sesto, 26 a Signa, 58 a Fiesole, 19 a Vaglia e 40 a Campi, ndr) — dicono i cinque assessori al bilancio — Ma crediamo che siano almeno il doppio. Il mondo degli affittacam­ere, nelle nostre realtà, lo stiamo scoprendo adesso. Attraverso il software vorremmo fare una mappatura da inviare alla polizia municipale per tutti gli accertamen­ti del caso e poi alla guardia di finanza e all’Agenzia delle Entrate per la riscossion­e dei tributi non versati».

Nel 2017 il gettito derivante dall’imposta di soggiorno — per oltre il 90% versata dagli alberghi dei cinque territori — è stato pari a circa 776 mila euro per Sesto, 330 mila euro per Campi, quasi 35 mila per Signa e 324 mila per Fiesole. Non esistono, invece, rilevazion­i per Vaglia che ha introdotto l’imposta soltanto a fine 2017. Le amministra­zioni — ed è questo un altro step — stanno mettendo in piedi delle vere e proprie task force che avranno il compito di segnalare agli uffici comunali e al fisco tutte quelle strutture che lavorano senza dichiarare nulla. Per questo progetto verranno impiegati dei giovanissi­mi «007»: si tratta di studenti universita­ri assoldati per un anno dagli uffici tributi a cui è demandato il compito di individuar­e le situazioni di illegalità.

«L’evasione fiscale porta sempre con sé il germe dell’iniquità — afferma l’assessore al Bilancio del Comune di Sesto Fiorentino Donatella Golini — Quando una struttura evade l’imposta di soggiorno, a questo, spesso, si aggiunge l’elemento della concorrenz­a sleale nei confronti delle strutture in regola. Con l’esplosione della locazione turistica breve attraverso piattaform­e come Airbnb l’effetto rischia di essere devastante, come si è già visto: non vogliamo fare la fine di Firenze. A rimetterci, in ultima istanza, sono le famiglie, escluse dalla possibilit­à di accedere agli affitti da un mercato drogato e ostile alla residenza, con implicazio­ni negative dal punto di vista economico e sociale».

L’iniziativa, di cui il Comune di Sesto è capofila, ha beneficiat­o di un finanziame­nto regionale di 150 mila euro che ha permesso di acquistare il software e di dare il via a questa crociata anti evasori.

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