Corriere Fiorentino

Addio alla «selva» Ma servirebbe­ro binari tutti nuovi

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Il tram alimentato da terra, con un «terzo binario» su cui corre l’energia elettrica solo quando passano i vagoni, era stato valutato anche per le linee 2 e 3 di Firenze nel 2013. Solo che quando alcuni tecnici andarono a verificare il modello proposto (ma mai omologato), in fase di test a Napoli, verificaro­no che non funzionava. L’unica installazi­one vera di questo tipo di tecnologia da parte dell’ex Ansaldo Sts è stata in Cina. Non è però l’unica tecnologia: un’altra, sempre alimentata dai binari, è in via di test a Padova e prevista a Bologna. In Europa è attiva da anni a Bourdeax: come raccontato dal Corriere Fiorentino nei reportage sulle tramvie europee, il sistema ha funzionato ma «l’energia arriva dal suolo, con una tecnologia che ha dato grandi problemi di affidabili­tà, lasciando a piedi decine di volte i passeggeri, e che costa tre volte più dell’alimentazi­one aerea e un capitale in manutenzio­ne». L’ulteriore problema — anche se venisse infine omologata anche in Italia questa tecnologia — è che per installarl­a, oltre agli alti costi, occorrereb­be togliere e mettere nuovi binari, con tutti gli annessi tecnologic­i per l’alimentazi­one, e poi ricoprire. Anche se soltanto per alcuni brevi tratti, comportere­bbe la chiusura parziale della tramvia per mesi.

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Contro Costi alti: c’è da sventrare tutti i binari già posti, giustifica­ndo la spesa ai giudici contabili. E la tramvia si fermerebbe per mesi
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Pro Con questa soluzione, si potrebbe cancellare totalmente l’impatto visivo dei pali e dei fili

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