Nessun posto perso, né fili, né pali E anche sui costi...
Hitachi (ex Ansaldo), che fornisce i Sirio a Firenze, ha già — al pari delle altre grandi compagnie ferroviarie — una tecnologia di tram «a batterie». E dato che sulle batterie c’è una grande innovazione, ora sono disponibili modelli in cui si perde poco spazio (a volte quasi niente) per i passeggeri. È quindi forse la soluzione più facile per evitare la selva di pali alla stazione, ma occorre verificare i costi diretti ed indiretti. Se non si perdono posti nei Sirio, non c’è da rimettere mano alle previsioni dei passeggeri su cui è basato il project financing di tutto il sistema tramviario fiorentino (costi zero, o quasi, insomma). Il costo dei vagoni potrebbe essere di poco maggiore rispetto a quelli attualmente previsti e comunque compensato, spiegano i tecnici, dai minori costi di manutenzione delle linee aeree. Ma quanto a lungo i tram devono andare a batteria? Se il tratto è lungo — e non solo quello «incriminato» per la selva di pali — il costo dei vagoni aumenta in proporzione. Tra i costi indiretti, c’è quello per sradicare i pali e quello di aver pagato oggetti da buttare. Un una tantum che però finirebbe sicuramente al vaglio della Corte dei conti. Sui tempi, invece, pare non esserci problemi: i vagoni possono partire anche con i pali in funzione.