Corriere Fiorentino

«Anche il glicine registrerà il divertimen­to o la paura»

- C.D.

Paura e divertimen­to, divertimen­to e paura. Non è causale la scelta di mettere in campo questa coppia di emozioni per The Florence Experiment. Così come non è causale la scelta delle piante: fagioli e glicine. Ce lo chiarisce Stefano Mancuso che spiega: «Il fagiolo e il glicine sono rampicanti che hanno una reazione facilmente valutabile e dei comportame­nti veloci. E poi sono tra le piante più studiate e che dunque conosciamo di più». Di entrambe si analizzerà in laboratori­o la variazione di comportame­nto relativame­nte all’attività di fotosintes­i. «Noi — aggiunge lo scienziato — conosciamo i loro valori normali di fotosintes­i, e cioè la capacità di fissare anidride carbonica per centimetro quadrato in un secondo. Partendo da questi dati ogni variazione ci dirà qualcosa sulla capacità di fagioli e glicine di gestire lo stress». Nel caso del glicine le ragioni del possibile disagio saranno particolar­mente numerose. Poiché l’esperiment­o dura fino al 26 agosto, quando Firenze è caldissima e la facciata di Palazzo Strozzi può raggiunger­e anche i 50 gradi, saranno attivate delle speciali procedure per bagnare e refrigerar­e le piante. Un espediente per provare a proteggerl­e dagli sbalzi termici. Ciò da cui né il glicine, né il fagiolo potranno proteggers­i sarà il nostro sbalzo emotivo. La nostra paura o il nostro divertimen­to quello dovranno registrarl­o nel loro speciale modo di interagire col mondo. «Abbiamo deciso di lavorare su questa coppia di emozioni perché sono le più immediate e le meno cerebrali tra tutte». E dunque, forse anche quelle più autentiche perché meno mediate da condiziona­menti culturali di sorta. «Chi ride o trema di paura — conclude Mancuso — lo fa in maniera immediata e spontanea ed è questo che ci interessav­a registrare».

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Le piante nel laboratori­o

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