Schianto all’alba Muore a 34 anni in bici sui viali
La vittima aveva 34 anni, il conducente indagato per omicidio stradale. Oggi sit in dei ciclisti
Una tenda bianca sul viale. Che tutti ieri mattina hanno visto mentre erano in coda nel traffico paralizzato per ore. Un corpo sotto la tenda. L’acqua sull’asfalto per ripulirlo dal sangue. Viale Giovine Italia, ore 5,50, appena oltre piazza Beccaria, di fronte al centro scommesse della Sisal: un giovane di 34 anni che sta andando a lavorare in bici alla pasticceria di via Marconi. Un furgone guidato da un uomo di 41 anni che sta andando in Sant’Ambrogio dove gestisce un banco di verdura. Anche lui a lavoro. Non sono ancora chiari i motivi, ma il furgone prende in pieno la bici. Il ragazzo, Luca Lippi, muore sul colpo. Il conducente prova a prestare soccorso. Tutto inutile. Sarà indagato per omicidio stradale. Una doppia tragedia. Una giovane vita che si spegne sulla strada, il rimorso con cui dovrà convivere chi quell’impatto mortale non è riuscito ad evitarlo. Il resto è la cronaca di un incidente ancora inspiegabile. Le ipotesi: 1) il ciclista che potrebbe essere sbucato all’improvviso dai cassonetti immettendosi sul viale dalla pista ciclabile (qualcuno ipotizza che Luca, forse ingannato dal buio, potrebbe aver cercato di attraversare in quel punto distante dalle strisce; 2) vista l’ora e i viali sgombri, il conducente del furgone potrebbe aver spinto più del dovuto sull’acceleratore. Di certo la tragedia di viale Giovine Italia ha scosso la città. Il sindaco Dario Nardella ha voluto «rivolgere ai familiari della vittima il cordoglio mio e dell’amministrazi one. Ancora una volta un omicidio stradale. Ci sono ancora troppe persone che muoiono sulla strada, pedoni, ciclisti. La cosa più grave da sottolineare oggi è proprio questa». Qualcuno, soprattutto sui social, ha messo in evidenza il cartello che all’altezza di piazza Beccaria indicava la chiusura della pista ciclabile per lavori. Forse Luca si è buttato sul viale proprio per quello? Forse. La pista però doveva essere ancora aperta: il cartello infatti ne indicava la chiusura dalle 10 alle 16. Chissà, magari il ragazzo potrebbe essere stato ingannato da quel divieto. Chissà. È troppo presto per tirare conclusioni: che non interessano alle associazioni dei ciclisti. «Inutile soffermarci sulla dinamica. Dobbiamo dire basta e pretendere alternative — dice Luca Polverini, presidente di Fiab Firenze Ciclabile — Servono più mezzi pubblici, più ciclabili, più sicurezza. Per questo anche noi saremo alla Bicifestazione che si svolgerà il 28 aprile a Roma». Mentre per il tardo pomeriggio di oggi è previsto un sit in sul luogo della tragedia.
Città in tilt Traffico bloccato per tutta la mattina Il cordoglio del sindaco