Corriere Fiorentino

Antisemiti­smo, Luisi rifiuta il suo Oscar

Il premio Echo a due rapper discussi. E il direttore del Maggio: «Restituisc­o il mio»

- Semmola

Pretendere­bbero di fare dell’ironia macabra i due rapper tedeschi Farid Bang e Kollegah, grandi e grossi come armadi, che una settimana fa hanno ricevuto l’Echo award per il miglior disco agli Oscar della musica tedeschi. Ma di fronte ai loro versi antisemiti il maestro Fabio Luisi, direttore del Maggio Fiorentino e dell’Opera di Zurigo, ha disconosci­uto quello stesso premio che lui aveva ricevuto nel 2009. E sollevato un caso.

«Il mio corpo è tonico e definito come quello di un internato ad Auschwitz». E ancora: «Faccio un Olocausto, arrivo con la molotov». Pretendere­bbero anche di fare dell’ironia macabra i due rapper tedeschi Farid Bang e Kollegah, grandi e grossi come armadi, coperti di muscoli come montagne. E una settimana fa hanno ricevuto l’Echo award per il miglior disco agli Oscar della musica tedeschi. Di fronte a versi del genere, il maestro Fabio Luisi, direttore del Maggio Fiorentino e dell’Opera di Zurigo, ha sollevato un caso e ha attaccato l’associazio­ne dei discografi­ci tedeschi: per lui è «sconcertan­te» e «inaccettab­ile» condivider­e il premio Echo con queste persone. Premio che lui ha ricevuto nel 2009 e ora ha disconosci­uto.

Famosi in Germania come Fedez da noi, nomi d’arte del marocchino Farid El Abdellaoui e di Felix Blume, i due rapper fanno del linguaggio duro, politicame­nte molto scorretto e del culto della forza il loro tratto distintivo principale. Lo spirito antisemita di alcuni loro testi non è passato inosservat­o: quando il maestro Luisi ha saputo che questi due cantanti molto amati dai giovanissi­mi la scorsa settimana erano stati insigniti dello stesso premio Echo che lui stesso aveva ricevuto nove anni fa, non ci ha visto più: «È una cosa assolutame­nte inaccettab­ile per la mia coscienza» ha detto da Copenaghen, ed è «sconvolgen­te constatare che un premio culturale tolleri e addirittur­a accetti il razzismo». Farid Bang e Kollegah, aggiunge, «non si sono limitati a travalicar­e un confine o a provocare nell’ambito della libertà artistica, ma nei loro testi hanno deriso le terribili esperienze di milioni di persone durante il nazismo». Luisi ha diramato un comunicato con cui ha preso le distanze dal premio, ottenendo come risultato la caduta di molte teste dai vertici dell’associazio­ne dei discografi­ci tedeschi.

«Nel 2009 insieme alla Staatskape­lle di Dresda mi è stato conferito il premio Echo Klassik per la Nona Sinfonia di Bruckner. È stato un grande onore. Ma oggi devo in tutta chiarezza prenderne le distanze». Luisi ha studiato bene i personaggi: «Non credo che si tratti di due fascisti. Penso che siano più stupidi che fascisti. Ed è anche peggio, perché con un fascista ci puoi parlare, lo puoi riportare alla ragione. Uno stupido no». Il direttore ha dovuto «prendere la distanze» e non «restituire» il riconoscim­ento perché fisicament­e non lo possiede, è rimasto a Dresda.

Ma non si è limitato a smettere di menzionare l’Echo come tappa della sua carriera: «La reazione mia e di alcuni colleghi come Igor Levit, che è pure di religione ebraica, e di Westernhag­en, insieme a quella di numerose associazio­ni ebraiche, ha provocato dimissioni a catena lungo tutta la linea del comitato etico dell’associazio­ne che assegna i premi e che fa capo alla stessa categoria dei discografi­ci». Lo hanno avvertito amici e colleghi anche di musica leggera che ha coltivato in Sassonia durante il decennio in cui ha vissuto tra Lipsia e Dresda. «Mi hanno fatto sapere di cosa parlassero i testi di questi due rapper, con brani contenenti frasi che chiarament­e deridono la sofferenza del popolo ebraico — racconta — Ero sconcertat­o e sono andato a cercare notizie e a leggere i testi, ho trovato frasi scioccanti. Cosa ancor più grave se penso che si rivolgono a un pubblico molto giovane e vendono tantissimo». Il premio lo hanno ricevuto proprio per questo: i record di vendite.

«La Germania ha sempre avuto una particolar­e sensibilit­à e attenzione a questi fenomeni, è difficile che passino sotto silenzio casi del genere, normalment­e sono molto attenti a differenza che da noi». E allora, come è potuto succedere? «Ritengo — conclude — che chi ha conferito il premio non abbia davvero ascoltato quello che cantano, comincia anche in Germania a farsi largo un po’ di superficia­lità con cui si pensa a minimizzar­e invece che stigmatizz­are certi comportame­nti. Esattament­e come in Italia».

Mi diedero l’Echo nel 2009, ma oggi non trovo accettabil­e condivider­e questo riconoscim­ento con gente simile

Non credo si tratti di fascisti, ma di stupidi, ed è peggio, perché uno stupido non puoi farlo ragionare

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Fabio Luisi, direttore del Maggio Fiorentino e dell’Opera di Zurigo
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 ??  ?? Protagonis­ta Sopra il direttore principale del Maggio Fabio Luisi A destra i due rapper tedeschi Kollegah e Farid Bang
Protagonis­ta Sopra il direttore principale del Maggio Fabio Luisi A destra i due rapper tedeschi Kollegah e Farid Bang

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