Renzi, un’altra Leopolda «La nostra prova del 9»
L’annuncio dell’ex premier: l’iniziativa dal 19 al 21 ottobre
«La prova del Nove» di Matteo Renzi e forse del Pd andrà in scena tra il 19 e il 21 ottobre a Firenze: sarà la nuova edizione della Leopolda, la nona, che l’ex premier ha lanciato ieri nella sua newsletter dopo alcune settimane di silenzio.
«La prova del Nove» di Matteo Renzi e forse del Pd andrà in scena tra il 19 e il 21 ottobre a Firenze. Sono questi il titolo e le date scelte per la nuova edizione della Leopolda, la nona, che l’ex premier ha lanciato ieri nella sua newsletter dopo alcune settimane di silenzio. Un silenzio interrotto solo da post più personali sui social network, come la foto di Ponte Vecchio pubblicata ieri l’altro su Instagram, mentre a Roma iniziava l’incarico esplorativo della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Ed è proprio prendendo spunto dalle reazioni a quella foto («in tanti», ha scritto ieri Renzi, «mi contestano di essere troppo lontano») che l’ex segretario dei Democratici annuncia il rilancio della sua azione politica. Invita a «a sbarrare nell’agenda le date 19-20-21 ottobre 2018. Quel fine settimana tornerà la Leopolda. Si chiamerà “La prova del Nove” e il titolo non ha bisogno di molte spiegazioni. Sarà il nono anno, certo. Ma non solo per questo sarà la prova del Nove». Non sarà il lancio di un nuovo partito in stile Macron, spiegano i renziani smentendo alcune indiscrezioni circolate nei giorni scorsi (e forse la tentazione di qualcuno di loro). Piuttosto, par di capire, «la prova del Nove» — titolo inventato dallo stesso Renzi — è quella a cui i renziani e il Pd sono chiamati dopo la batosta del 4 marzo. Prima la rapida ascesa al governo del Paese, poi la sconfitta al referendum, quelle alle Amministrative e infine alle Politiche, ora la sfida dell’opposizione a meno che non cambi lo scenario: Renzi riuscirà a rilanciare se stesso e il renzismo?
Nella E-news di ieri l’ex premier ha rivendicato ancora una volta le cose fatte dal suo governo («Nei primi 45 giorni — gli stessi che ci separano dal voto del 4 marzo — avevamo già approvato gli 80 euro, il tetto ai dirigenti pubblici, la diminuzione dell’Irap per le aziende, i primi decreti legge su Pubblica amministrazione e Lavoro») e ha parlato anche da senatore eletto nel collegio di Firenze, Scandicci, Signa, Lastra a Signa e Impruneta. Segnala l’iniziativa del sindaco Nardella per arrivare ad una legge sull’educazione civica nelle scuole che, scrive Renzi, «mi impegno a portare avanti insieme ai colleghi appena iniziati i lavori (del Senato, ndr). Segnalo anche un paio di date: il millenario dell’abbazia di San Miniato che parte il prossimo 27 aprile e il prossimo 7 maggio una bella iniziativa sull’aeroporto organizzata al teatro Puccini», cioè la manifestazione degli imprenditori e delle associazioni di categoria a favore del potenziamento di Peretola, storico cavallo di battaglia di Renzi.
E torna anche, nelle parole dell’ex segretario del Pd, l’elogio dei sindaci. «Vorrei che i sindaci di tutta Italia, di qualsiasi colore politico, sapessero che siamo a disposizione per cercare di affrontare insieme le questioni delle singole comunità. Proporrò che si costituisca un gruppo di lavoro su questi temi, coordinato da un ex sindaco». Un altro tentativo di ripartire, dal basso.