Corriere Fiorentino

«In quella classe succede di tutto»

Due dei 4 ragazzi erano già stati sospesi: «Minacciati altri prof, avevano cambiato i voti»

- Giulio Gori (ha collaborat­o S. Dinelli)

«È difficile tenere a bada ragazzini che a scuola non vogliono venire, che sono qui solo perché sono nell’età dell’obbligo, che si vantano di non aver mai letto un libro, che vogliono solo andare a lavorare per avere qualche soldo in tasca. Anche una sospension­e, per chi la pensa così, rischia di diventare un premio». Cesare Lazzari, preside dell’istituto Carrara di Lucca, si sente impotente.

Il caso dell’insegnante minacciato in classe da un ragazzino e immortalat­o in un video che ha fatto il giro del web ha scioccato la scuola. Lazzari spiega che nei mesi scorsi alcuni dei quattro ragazzi coinvolti erano già stati sospesi per uscite di classe non autorizzat­e e insulti ai compagni. Un insegnante della classe in cui il video è stato girato la racconta diversamen­te: «Sin dall’inizio dell’anno questa classe è stata molto complicata, difficile da gestire per colpa di sei, sette alunni. È successo di tutto, banchi sbattuti al muro per un brutto voto, offese anche ad altri colleghi. E le due sospension­i, di 3 e 5 giorni, sono scattate perché i ragazzi avevano violato il registro elettronic­o e cambiato alcuni voti. Un fatto gravissimo». L’istituto Carrara è considerat­o una buona scuola, seria. Tanto che alcune delle

Il preside È difficile motivare e tenere a bada chi a scuola non vuole proprio venire Anche punirli per loro può essere una sorta di premio

famiglie degli studenti ora sotto indagine della Procura per i minori l’avrebbero scelta perché speravano che qualcuno sarebbe riuscito a metterli in riga; e ora si sarebbero appellate al preside perché non siano espulsi definitiva­mente, perché si provi ancora una volta a farli maturare.

La scuola però le ha provate di tutte, ha persino affiancato una psicologa agli studenti. Senza risultati. Oggi, al consiglio di classe dove il professore vittima di bullismo (che ieri è stato sentito dalla polizia giudiziari­a come persona informata sui fatti) presenterà una relazione scritta e dove interverra­nno i genitori dei ragazzi, potrebbe essere deciso il definitivo «allontanam­ento» e la bocciatura dei quattro; per la ratifica si dovrà aspettare il Consiglio d’istituto di domani.

Ma a rischiare è anche il docente, per non aver denunciato, per non aver preso provvedime­nti disciplina­ri. I colleghi raccontano che, nei giorni successivi alla pubblicazi­one del video, si è chiuso in se stesso, ha smesso di parlare. Ieri, nel suo giorno libero, si è affacciato a scuola solo per votare alle elezioni delle Rsu. Davanti al preside si sarebbe difeso dicendo di aver cercato di gestire la vicenda «sul piano educativo e non disciplina­re», ma qualcuno dei colleghi spiega che l’anziano professore «forse ha perso energie. E non ha denunciato l’aggression­e perché in fondo se ne vergognava».

All’istituto Carrara, in tutte le classi, si è discusso sul caso del professore bullizzato. «È una vicenda vergognosa — raccontano alcuni studenti all’uscita — fanno i bulli ma solo in classe, fuori non ci provano perché sanno che sennò le pigliano dai più grandi. Io il protagonis­ta del video lo conosco bene, da mesi viene a scuola con lo zaino vuoto perché non gliene frega niente di studiare. E se ne vanta». Altri invece minimizzan­o, se la prendono con gli studenti di un’altra scuola che hanno diffuso il video. I docenti vivono questa storia come una sconfitta: «Forse siamo stati troppo buoni, forse abbiamo concesso troppo». Una collega ha le lacrime agli occhi: «Lo sa cosa fa male? Non quei quattro, ma sentire nel video tutta la classe che ride, sentire che anche le “bambine” ridono».

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L’ingresso dell’Itc Carrara di Lucca dove nei giorni scorsi si è verificato il caso di bullismo ai danni di un prof
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