«In quella classe succede di tutto»
Due dei 4 ragazzi erano già stati sospesi: «Minacciati altri prof, avevano cambiato i voti»
«È difficile tenere a bada ragazzini che a scuola non vogliono venire, che sono qui solo perché sono nell’età dell’obbligo, che si vantano di non aver mai letto un libro, che vogliono solo andare a lavorare per avere qualche soldo in tasca. Anche una sospensione, per chi la pensa così, rischia di diventare un premio». Cesare Lazzari, preside dell’istituto Carrara di Lucca, si sente impotente.
Il caso dell’insegnante minacciato in classe da un ragazzino e immortalato in un video che ha fatto il giro del web ha scioccato la scuola. Lazzari spiega che nei mesi scorsi alcuni dei quattro ragazzi coinvolti erano già stati sospesi per uscite di classe non autorizzate e insulti ai compagni. Un insegnante della classe in cui il video è stato girato la racconta diversamente: «Sin dall’inizio dell’anno questa classe è stata molto complicata, difficile da gestire per colpa di sei, sette alunni. È successo di tutto, banchi sbattuti al muro per un brutto voto, offese anche ad altri colleghi. E le due sospensioni, di 3 e 5 giorni, sono scattate perché i ragazzi avevano violato il registro elettronico e cambiato alcuni voti. Un fatto gravissimo». L’istituto Carrara è considerato una buona scuola, seria. Tanto che alcune delle
Il preside È difficile motivare e tenere a bada chi a scuola non vuole proprio venire Anche punirli per loro può essere una sorta di premio
famiglie degli studenti ora sotto indagine della Procura per i minori l’avrebbero scelta perché speravano che qualcuno sarebbe riuscito a metterli in riga; e ora si sarebbero appellate al preside perché non siano espulsi definitivamente, perché si provi ancora una volta a farli maturare.
La scuola però le ha provate di tutte, ha persino affiancato una psicologa agli studenti. Senza risultati. Oggi, al consiglio di classe dove il professore vittima di bullismo (che ieri è stato sentito dalla polizia giudiziaria come persona informata sui fatti) presenterà una relazione scritta e dove interverranno i genitori dei ragazzi, potrebbe essere deciso il definitivo «allontanamento» e la bocciatura dei quattro; per la ratifica si dovrà aspettare il Consiglio d’istituto di domani.
Ma a rischiare è anche il docente, per non aver denunciato, per non aver preso provvedimenti disciplinari. I colleghi raccontano che, nei giorni successivi alla pubblicazione del video, si è chiuso in se stesso, ha smesso di parlare. Ieri, nel suo giorno libero, si è affacciato a scuola solo per votare alle elezioni delle Rsu. Davanti al preside si sarebbe difeso dicendo di aver cercato di gestire la vicenda «sul piano educativo e non disciplinare», ma qualcuno dei colleghi spiega che l’anziano professore «forse ha perso energie. E non ha denunciato l’aggressione perché in fondo se ne vergognava».
All’istituto Carrara, in tutte le classi, si è discusso sul caso del professore bullizzato. «È una vicenda vergognosa — raccontano alcuni studenti all’uscita — fanno i bulli ma solo in classe, fuori non ci provano perché sanno che sennò le pigliano dai più grandi. Io il protagonista del video lo conosco bene, da mesi viene a scuola con lo zaino vuoto perché non gliene frega niente di studiare. E se ne vanta». Altri invece minimizzano, se la prendono con gli studenti di un’altra scuola che hanno diffuso il video. I docenti vivono questa storia come una sconfitta: «Forse siamo stati troppo buoni, forse abbiamo concesso troppo». Una collega ha le lacrime agli occhi: «Lo sa cosa fa male? Non quei quattro, ma sentire nel video tutta la classe che ride, sentire che anche le “bambine” ridono».