Corriere Fiorentino

Pisa, il partito di Rossi non va al voto

Mdp rinuncia a correre alle Comunali (anche a Siena). «Il centrosini­stra? Rischio disfatta»

- Sharon Braithwait­e

Il 10 giugno, sulle schede elettorali, i pisani non troveranno il simbolo di Mdp, la forza politica del governator­e Rossi. Il movimento formato da ex Pd e ex Sinistra Italiana ha infatti deciso di non presentars­i alle Amministra­tive, la stessa scelta fatta qualche giorno fa a Siena. «A Pisa il centrosini­stra rischia di non arrivare al ballottagg­io. Se perderà sarà colpa del Pd, non nostra. Noi eravamo disposti ad allearci, ma non c’è stata la discontinu­ità che avevamo chiesto», dice l’ex sindaco Paolo Fontanelli, motore di Mdp. Andrea Serfogli, candidato sindaco di Pd e liste civiche, proprio ieri ha iniziato la sua campagna: «Sulla sicurezza possiamo fare di più».

Mdp, la forza politica del governator­e Enrico Rossi, non parteciper­à alle Amministra­tive del 10 giugno. Pisa è il secondo capoluogo toscano dopo Siena dove il movimento a cui ha aderito Rossi ha deciso di non presentare alcuna lista. Una rinuncia che in particolar­e sotto la Torre avrà una ricaduta importante dal punto di vista elettorale: Paolo Fontanelli — ex sindaco e motore di Mpd a Pisa — conta non pochi consensi in città, come dimostra l’8,6% dei voti ottenuto da Liberi e Uguali (la lista formata da Mdp, Sinistra Italiana e Possibile) alle Politiche del 4 marzo. Questo bottino di voti è ora in libera uscita, o perlomeno non avrà quel riferiment­o sulla scheda elettorale delle Amministra­tive. Una decisione dolorosa che nasce dalle profonde lacerazion­i in quello che fu il centrosini­stra pisano e nella stessa Mdp, divisa tra chi voleva allearsi col Pd, chi pensava ad una lista con Sinistra Italiana e chi avrebbe preferito una corsa solitaria.

«Il nostro è un atto di responsabi­lità, non un disimpegno: creeremo occasioni di dibattito e approfondi­mento con una nuova serie di eventi (“Pensieri per Pisa”)», dice Fontanelli, secondo cui «il centrosini­stra rischia di non arrivare al ballottagg­io. Se perderà sarà colpa del Pd, non nostra. Noi eravamo disposti a formare un’ampia coalizione ma non c’è stata la discontinu­ità che avevamo chiesto». Tradotto, il Pd alla fine ha scelto Andrea Serfogli, assessore nella giunta uscente e renziano, come candidato sindaco (nessuno ha voluto sfidarlo alle primarie, che quindi sono state accantonat­e): un profilo praticamen­te opposto a quello richiesto da Mdp. «Non presentere­mo un nostro candidato sindaco per non frammentar­e ulteriorme­nte il centrosini­stra, a vantaggio della destra», spiegano gli uomini di Fontanelli, che al primo turno lasceranno libertà di voto ai loro iscritti.

Con Serfogli ci sono invece, oltre al Pd, le liste Riformisti in Pisa, In Lista per Pisa, Campo Progressis­ta e Civica Popolare, in una coalizione che resta comunque aperta agli altri soggetti del centrosini­stra. Il candidato sindaco ieri ha iniziato ufficialme­nte la sua corsa, davanti al murale «Tuttomondo» di Keith Haring che — ha spiegato Serfogli — «simboleggi­a l’apertura internazio­nale di Pisa, una voca- zione che vorremmo rilanciare. Un obiettivo primario è mettere a sistema le varie eccellenze del mondo accademico e della ricerca: Pisa, città che trasforma le innovazion­i in occasioni di sviluppo e lavoro». Serfogli è andato al contrattac­co sulla sicurezza, un tema su cui sta insistendo molto il candidato del centrodest­ra (unito) Michele Conti. «Il rispetto delle regole è fondamenta­le. Occorre un ruolo più incisivo delle forze di polizia — dice Serfogli — ma anche il Comune deve fare la sua parte: molto è stato fatto finora con l’aumento delle telecamere di videosorve­glianza, ma si può fare ancora di più. È necessario aumentare l’impiego della polizia municipale: nel prossimo triennio punto ad assumere almeno 15 vigili urbani da impiegare la sera», in funzione antimalamo­vida. Per quanto riguarda lo scontro sui pullman al «Galilei» tra il Comune e Toscana Aeroporti, il candidato del centrosini­stra ha difeso l’ordinanza comunale («in linea con le volontà della Sat e il progetto Pisa Mover») e ha detto che «con la guerra non si va da nessuna parte. Sediamoci intorno ad un tavolo e troviamo soluzioni condivise». Il Pd, dopo tante divisioni, promette di essere «compatto», dice il segretario provincial­e Massimilia­no Sonetti: «Siamo un partito che discute tanto, ma che alla fine decide. Se siamo qui a sostenere Serfogli e il centrosini­stra, dobbiamo farlo in maniera unitaria e convinta».

Fontanelli Il centrosini­stra rischia di non arrivare al ballottagg­io Se perderà sarà colpa del Pd che non ha voluto la discontinu­ità

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 ??  ?? L’ex sindaco Paolo Fontanelli, motore di Mdp a Pisa. Sopra, il candidato sindaco del centrosini­stra Andrea Serfogli (al centro con la camicia bianca) insieme ai rappresent­anti delle liste che lo sostengono
L’ex sindaco Paolo Fontanelli, motore di Mdp a Pisa. Sopra, il candidato sindaco del centrosini­stra Andrea Serfogli (al centro con la camicia bianca) insieme ai rappresent­anti delle liste che lo sostengono

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