Pistola giocattolo contro il prof «Non è bullismo»
Un alunno di un istituto professionale ha minacciato un professore con una pistola giocattolo. L’episodio, riportato ieri da La Nazione, è accaduto a gennaio: l’allievo, durante le ore di lezione, avrebbe puntato l’arma verso il docente, urlando «alza le mani» e costringendolo ad abbassare la testa. Una vicenda che ha portato alla sospensione del ragazzo e che avrà un seguito nelle aule di tribunale. L’insegnante, infatti, ha temuto che la pistola fosse vera e ha subìto un forte choc. Immediata la denuncia alle forze dell’ordine: ora sull’accaduto indaga la Procura per i minori. Ma Liviana Canovai, assessore alla scuola del Comune di Pontedera, che pur conferma i fatti, dà una spiegazione diversa. «Non si tratta di un caso di bullismo — spiega — ma di un soggetto con problemi psicologici e di comportamento, già in carico ai servizi sociali. Ha momenti in cui non ha il controllo di sé; la dirigente mi ha raccontato episodi che hanno coinvolto anche i compagni di classe. Dal 2013 il Comune porta avanti un percorso di prevenzione con tutte le scuole: abbiamo fatto un accordo con società della salute, forze dell’ordine e associazioni per prevenire bullismo e cyber-bullismo. Scambiare il grave episodio, gestito bene dalla scuola con le autorità sanitarie, con un atto di bullismo è sbagliato. Siamo di fronte a un disagio psicologico, occorre delicatezza».
L’assessore
Il ragazzo è stato sospeso e indagato «Problemi psicologici, è un caso diverso»