Un, due, tre Cholito
IL LATO MIGLIORE, A PARTI INVERTITE
La Fiorentina ha sbriciolato un Napoli già visibilmente colpito dal successo pescato sabato dalla Juventus e che si è trovato in dieci dopo pochi minuti per l’espulsione dell’eroe di Torino, Koulibaly. Poi tre gol di Simeone e una partita dominata dai viola contro un avversario sul quale le tracce del vero Napoli erano scomparse. Il fatto che la Fiorentina abbia in pratica consegnato lo scudetto alla Juventus è il prodotto involontario e bizzarro di questo finale di stagione, ma per i viola, che vanno per la loro stretta strada in direzione Europa, la vittoria di ieri, dopo che le altre concorrenti avevano incassato i tre punti, era l’unico complicatissimo risultato che poteva tenerli in corsa. Se pensiamo che il Napoli ha preso un solo punto nelle due partite, andata e ritorno, contro la Fiorentina rovinando ieri una sua lunghissima serie positiva, non resta altro che confermare la centenaria imprevedibilità del calcio. Il Napoli non c’è stato, non si è visto, non ha giocato, al contrario della Fiorentina che è stata intelligente, applicata e paziente e che, infine, si è potuta permettere di mandare in campo anche Bruno Gaspar, Eysseric e Cristoforo, giocatori tra i meno appariscenti (nel senso che sono comparsi poche e non memorabili volte in questa stagione). Simeone, al quale il Napoli ha dato spago e spazio, ha determinato il risultato con le sue solitarie aggressioni ed ha incasellato la sua più bella prestazione in viola. Il lato migliore della Fiorentina è stato il modo in cui ha approfittato della superiorità numerica, senza esagerare, senza neanche dare l’impressione di volerlo fare, accomodandosi sul ritmo placido ed astuto del rientrante Badelj ed aspettando il momento buono per colpire. È stata la vittoria di una Fiorentina sensata contro un Napoli sbandato che ha lasciato in lacrime i suoi tanti tifosi. Era la Fiorentina che sembrava il Napoli, girando la palla senza fretta, alla ricerca del punto debole. E il Napoli di punti deboli ne aveva tanti. Per Sarri forse sarebbe stato meglio il rigore (che poi va anche trasformato in gol) con cartellino giallo a Koulibaly. Rimpianti vani, mentre lo scudetto vola verso Torino.