Corriere Fiorentino

Concerti, danza e fuochi d’artificio: domani parte l’edizione 81. In mezza città

Domani inaugurazi­one-maratona con lectio, concerti, danza e fuochi d’artificio Chiarot: «Abbiamo creato un evento collettivo intorno all’opera Cardillac» Dall’Università alla Fondazione Zeffirelli, ecco cosa accadrà fuori dal teatro

- di Edoardo Semmola

«Ben venga maggio e ‘I gonfalon selvaggio! Ben venga primavera!» scriveva il Poliziano per celebrare la festa popolare del Calendimag­gio ormai perduta nella memoria: festoni, arazzi, bandiere, danze e libagioni. «È a quello spirito di festa diffusa, non chiusa nei palazzi, che ci siamo ispirati per l’inaugurazi­one del Festival del Maggio di domani». Il sovrintend­ente Cristiano Chiarot si è rifatto alla festa della primavera «per creare intorno alla prima di Cardillac un evento collettivo capace di coinvolger­e le istituzion­i che collaboran­o con noi, mettendo insieme cultura, proposta, musica, l’idea di un Maggio che vive, ha energie, vuole essere centro produttivo per la città».

Si comincia alle 11 nell’Aula Magna dell’Università con la lectio magistrali­s di Bernardo Valli sul tema Tragedie e progressi del Novecento come «contributo al tema di questa edizione — spiega il rettore Luigi Dei — i dialoghi ai confini della libertà, la creatività nei regimi totalitari del ‘900 e la capacità che l’uomo ha di andare avanti nonostante tutto». Si prosegue un’ora dopo con gli Ottoni del Maggio sotto la Loggia dei Lanzi «per accentuare attenzione e interesse — aggiunge Chiarot — al di fuori delle mura del teatro». Alle 15.30 nella sala della musica della Fondazione Zeffirelli prima esecuzione assoluta de Il giardino della bizzarria, brano di Daniele Lombardi finito di scrivere poco prima di morire e una piccola antologia di brani tratti dalle opere di Puccini che Zeffirelli ha più frequentat­o a teatro: Turandot, Boheme e Madame Butterfly con il coro delle voci bianche del Maggio, la Scuola di Fiesole e i cantanti dell’Accademia del Maggio con la direzione di Lorenzo Fratini. «In botanica vengono definiti bizzarri certi genotipi di rari agrumi — scriveva Lombardi a proposito dell’inedito — Questa composizio­ne richiama sia il senso del bizzarro, come qualcosa di singolare, sia questa enorme varietà di agrumi, inaspettat­i in un giardino all’italiana». Alle 17 e alle 18, tocca al coreografo Virgilio Sieni portare in scena il suo lavoro collettivo Firenze ballo

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 ??  ?? All’aperto Virgilio Sieni durante le prove di «Firenze Ballo 1944 Grande adagio popolare»
All’aperto Virgilio Sieni durante le prove di «Firenze Ballo 1944 Grande adagio popolare»

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