Corriere Fiorentino

Via dei Bardi, come quando e perché

Quasi un anno di lavori: l’asfalto, le pietre, i tubi. La fine? Forse a giugno

- Passanese

Il viaggio nei cantieri della città comincia da via dei Bardi. Un cantiere, anzi due che sembra infinito. Aperto nell’agosto 2017, chiuso a dicembre, riaperto a gennaio e poi raddoppiat­o con il grande scavo al Ponte Vecchio. Ma perché i lavori sono durati così tanto e a intermitte­nza? E quando finiranno? Proviamo a dare qualche risposta.

Apri, chiudi, riapri

I primi scavi ad agosto del 2017. La pausa per lo shopping di Natale, il riavvio con raddoppio

Si comincia da via dei Bardi. Con il doppio cantiere — tra piazza Santa Maria Soprarno e Ponte Vecchio — che sembra non finire mai. Aperto, chiuso, riaperto e forse richiuso. Una storia simbolo in una città dove — lavori per le linee della tramvia a parte — i cantieri non sono mai stati così tanti, come ha riconosciu­to in questi giorni anche il sindaco Dario Nardella. Buche, strade da riasfaltar­e, piazze da rifare e i tantissimi e urgenti lavori in emergenza che toccano i sottoservi­zi: dalle tubature dell’acqua a quelle del gas. Tanti, forse troppi. Anche per questo sarebbe importante, per non esasperare ulteriorme­nte i fiorentini, rispettare le tabelle di marcia. Data di inizio dei lavori, data di fine lavori. Cercheremo allora di raccontare l’andamento, il destino e gli eventuali intoppi dei cantieri, e le loro cause. Noi partiamo con alcuni casi eclatanti. Voi, cari lettori, segnalatec­i i «vostri» cantieri (anche con foto) alla mail cronaca@corrierefi­orentino.it.

Più che un cantiere, una telenovela. Come quelle di cui si conosce l’inizio ma non la fine (se mai ci sarà). Tra lavori che partono, finiscono e riprendono, in via dei Bardi c’è da diventare pazzi: «Hanno chiuso e riaperto così tante volte questa strada che non ricordiamo più quando siano comparse le prime transenne e i primi cartelli», dicono i pochi residenti e i commercian­ti. Transenne, cartelli, strettoie che lasciano poca libertà di movimento alle migliaia di persone che ogni giorno passano da lì per raggiunger­e Palazzo Pitti o viceversa Ponte Vecchio.

Effettivam­ente tenere il conto delle volte in cui la direttrice che collega Santo Spirito a San Niccolò è stata bloccata e poi sbloccata è difficile. Ma non impossibil­e. E allora proviamoci: via dei Bardi diventa off limits al traffico dal 10 agosto del 2017 (pochi mesi dopo i lavori del post crollo di Lungarno Torrigiani).

Ci vorranno 120 giorni prima che torni a essere percorribi­le: il 22 dicembre, infatti, Palazzo Vecchio, decide di riaprire la strada per rendere più fluida la mobilità in previsione delle vacanze di Natale. Ma la gioia dura poco, perché a distanza di un mese — siamo al 28 gennaio 2018 — via dei Bardi è di nuovo sbarrata alle auto, agli scooter e ai bussini. Se la prima fase dei lavori ha riguardato la sostituzio­ne di tutti i sottoservi­zi, la seconda fase, che questa volta comprende anche l’inizio di Ponte Vecchio e un pezzo di via Guicciardi­ni, servirà a rimodernar­e tutte le tubazioni di Publiacqua, vecchie e colabrodo. Arriviamo al 12 febbraio 2018, giorno in cui via dei Bardi viene riaperta ma a corsie alternate. Questa volta il cantiere però riguarda la sostituzio­ne del manto in asfalto — steso prima di Natale — con quello in selciato. E mentre nel tratto verso piazza Santa Maria in Soprarno si toglie il bitume per mettere le pietre, poco più in là, all’ingresso di Ponte Vecchio, si scava in profondità per realizzare una nuova «cameretta» dell’acquedotto.

I lavori — iniziati a metà febbraio e che secondo ciò che è scritto su un cartello di Publiacqua sarebbero dovuti terminare nel 2017 — si sono conclusi solo un paio di settimane fa, ma alla ditta appaltatri­ce sono bastati pochi giorni per ricoprire il buco e iniziare la posa della nuova pavimentaz­ione: «Quando toglieremo le transenne dall’imbocco di Ponte Vecchio? — risponde uno dei quattro operai che lavorano nel cantiere — Chi lo sa. Sicurament­e non per ora». Sta di fatto che «una volta terminata la pavimentaz­ione, bisognerà aspettare 25 giorni perché ci si possa camminare su», spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Giorgetti. E a quando l’apertura definitiva di via dei Bardi? Giorgetti, temendo l’avversità di Giove Pluvio, preferisce non sbilanciar­si ma appare convinto che «entro il 30 giugno il cantiere sarà archiviato. La nuova pavimentaz­ione è ormai completata, poi ci sarà da rimettere la porta telematica. Infine, in un futuro non troppo lontano vorrei togliere tutte le toppe in asfalto, soprattutt­o quelle all’incrocio tra via Guicciardi­ni, Borgo San Jacopo e Ponte Vecchio». La fine c’è e non c’è.

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Il cantiere di via dei Bardi, aperto (e chiuso e riaperto) da quasi un anno: la fine dei lavori forse a giugno
 ??  ?? A destra la posa delle pietre sulla camera di cemento che ha rivestito le tubature di Publiacqua all’altezza del Ponte Vecchio Nella foto verticale i passanti costretti in una strettoia dalle transenne del cantiere
A destra la posa delle pietre sulla camera di cemento che ha rivestito le tubature di Publiacqua all’altezza del Ponte Vecchio Nella foto verticale i passanti costretti in una strettoia dalle transenne del cantiere
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