Corriere Fiorentino

Il Battistero si illuminerà con 320 led Per un’idea da premio Oscar

Il maestro parla del progetto realizzato insieme alla figlia: 320 led speciali con batterie

- Di Ivana Zuliani

La luce calda nasce dal pavimento, si innalza sulle colonne e sale verso l’alto fino a riempire il mosaico dorato della cupola e raggiunger­e la figura di Gesù. Da qui poi, riflessa, ritorna sulla terra, con una tonalità celestiale. Il Battistero di San Giovanni di Firenze avrà un’illuminazi­one da Oscar: a firmarla è Vittorio Storaro, cinematogr­apher (come ama definirsi invece di direttore della fotografia) vincitore di tre statuette per i film Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore. Insieme alla figlia Francesca il maestro ha studiato il monumento e ideato un’illuminazi­one che ne esalta l’arte e la fede, l’architettu­ra e la simbologia. E insieme ne hanno parlato ieri durante un seminario all’Istituto Lorenzo de’ Medici.

«L’ideazione prende ispirazion­e dal concetto del battesimo originale di San Giovanni. Il battesimo è un bagno di rinascita, attraverso l’acqua si viene alla luce», hanno detto. Verrà creata una doppia illuminazi­one che parte dalla forma a ottagono (simbolo di infinito) del monumento e sottolinea la doppia parete dell’edificio: luce solare, dal basso verso l’alto per la parete interna e luce celestiale, dall’alto verso il basso, per quella esterna. L’effetto sarà ottenuto attraverso 320 corpi luce a led (che non hanno raggi ultraviole­tti o infrarossi e quindi rispettano le opere), con batterie al litio (per non forare il pavimento per l’impianto elettrico): prototipi speciali creati apposta per questo luogo e «mimetizzat­i» attraverso una verniciatu­ra dello stesso colore dei punti in cui saranno posizionat­i. Si potranno programmar­e anche diversi scenari luminosi, a seconda delle varie esigenze o funzioni religiose. «La prima volta che siamo entrati nel Battistero siamo rimasti incantati dalla bellezza», hanno raccontato padre e figlia, che hanno ricevuto l’incarico di redigere il progetto dall’Opera di Santa Maria del Fiore. «Durante il secondo sopralluog­o ci siamo fermati. Non potevamo affrontare il progetto senza aver prima studiato la natura, la storia, la simbologia, l’architettu­ra». Per entrambi esiste infatti «un rapporto magico fra luce e architettu­ra, ognuna aiuta l’altra a rivelarsi». Il progetto è stato approvato dall’Opera e dalla Soprintend­enza, i tempi dipendono dal restauro degli interni del Battistero, che è iniziato nel dicembre scorso e durerà un paio di anni. «Quando usiamo la creatività cerchiamo di capire noi stessi, il senso della nostra vita. Solo la creatività ci può condurre verso l’immortalit­à», ha detto Storaro.

Ispirazion­e «Esaltiamo l’arte e la fede, siamo partiti dal concetto del battesimo di San Giovanni»

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 ??  ?? Vittorio Storaro e la figlia Francesca all’Istituto Lorenzo de’ Medici e accanto i rendering del progetto di illuminazi­one del Battistero
Vittorio Storaro e la figlia Francesca all’Istituto Lorenzo de’ Medici e accanto i rendering del progetto di illuminazi­one del Battistero

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