Corriere Fiorentino

E il centrodest­ra va all’attacco: noi l’alternativ­a al Pd

- P.C.

«L’alternativ­a al Pd siamo noi, non i Cinque Stelle». È la sfida nella sfida del centrodest­ra toscano, che dopo il successo senza precedenti delle elezioni politiche (11 collegi uninominal­i conquistat­i contro i 10 del centrosini­stra) cerca il bis alle Amministra­tive. La coalizione si presenterà unita «in tutti i 21 Comuni» chiamati al voto del 10 giugno e «non era scontato» perché «il percorso è stato a tratti non semplice», fanno notare il coordinato­re regionale di Forza Italia Stefano Mugnai di Forza Italia, il segretario toscano della Lega Manuel Vescovi e Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia. I tre si riferiscon­o alle tensioni che ci sono state sulla scelta dei candidati sindaci in particolar­e a Pisa, dove gli azzurri locali sono andati più volte allo scontro con la sindaca leghista di Cascina Susanna Ceccardi, e a Massa, dove ogni partito aveva un suo nome in campo ma alla fine tutti hanno scelto di convergere sul leghista Francesco Persiani. «L’obiettivo però è sempre rimasto chiaro — dicono Mugnai, Vescovi e Donzelli in una nota — festeggiar­e un ulteriore capitolo verso lo smantellam­ento del sistema di potere della sinistra in Toscana nel cammino verso le elezioni regionali del 2020». Ma l’avversario non è solo il Pd, che governa la Regione e la grande maggioranz­a dei Comuni toscani: ci sono anche i Cinque Stelle, che alle Politiche hanno preso il 24,7% pur non conquistan­do alcun collegio uninominal­e. Fi, Lega e FdI vogliono «far sì che l’alternativ­a in Toscana passi solo per il centrodest­ra lasciando i Pentastell­ati in posizione marginale, come è adesso, nello scacchiere politico regionale». Un concetto, quello della doppia sfida, su cui insiste anche Deborah Bergamini, deputata e responsabi­le nazionale Comunicazi­one di Forza Italia: «Solo il centrodest­ra costituisc­e una alternativ­a credibile allo strapotere della sinistra nella nostra Regione, che nel 2020 contiamo di conquistar­e».

La nota «Vogliamo che qui i grillini restino marginali»

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