Chiti avvisa: le Regionali? Nulla è scontato
L’ex senatore ai Democratici: serve un nuovo programma, anche sulla sanità
Il futuro (ed il presente) della sinistra e del Pd è stato al centro del dibattito per la presentazione dell’ultimo libro di Vannino Chiti, ieri nel palazzo del Pegaso a Firenze, «La democrazia nel futuro». Il dibattito è stato moderato dal direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, e sono intervenuti il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il consigliere regionale del Pd Paolo Bambagioni e Giovanni Pallanti, ex sindaco di Firenze e scrittore. Chiti, da tempo critico con Renzi ed il renzismo e sostenitore delle riforme istituzionali ha chiesto «una sinistra forte, di cui ha bisogno l’Italia e l’Europa». Pallanti e Bambagioni hanno sollevato il problema della formazione della classe dirigente. Chiti su Pd e governo ha sottolineato, proprio mentre a Roma era in corsa la direzione del partito: «I partiti servono. Dopo le dimissioni di Renzi, la direzione doveva fare un’analisi sulle principali ragioni della sconfitta e le priorità su cui impegnarsi e discuterne nei circoli. Poi avrebbe dovuto organizzare la discussione in tutti i circoli del Pd e tornare con gli esiti di questa discussione all’assemblea nazionale». Secondo l’ex senatore ed ex governatore, «l’errore del Pd sono le primarie in cui vota il primo che passa. E dico no ad un esecutivo con M5S, sono populisti, non una variante della sinistra. Occorre unità nel Pd e cambiare passo». E il voto in Regione nel 2020? «Nulla è scontato, ma si può vincere se c’è impegno, nuovi programmi, ad esempio sulla sanità, e alleanze larghe dei riformisti. Il tempo c’è e dobbiamo sfruttarlo», dice Chiti, che qualche settimana fa ha lanciato — insieme al governatore Enrico Rossi e all’ex governatore Claudio Martini — un appello per l’unità del centrosinistra.