Legge speciale, primi sì bipartisan
La possibilità di mettere un numero chiuso per gli Airbnb, più autonomia fiscale per premiare chi vive nel centro storico, il potere per i Comuni di stabilire dove possono aprire o meno gli esercizi commerciali. Sono i punti principali della «legge speciale» per Firenze che il sindaco Dario Nardella chiede di varare al Parlamento e al futuro governo. Palazzo Vecchio porterà il progetto al prossimo incontro del tavolo delle città d’arte, che si trovano ad affrontare l‘impatto del turismo di massa su centri storici che sono patrimoni culturali. Non a caso su questo fronte Nardella troverà come alleato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, civico di centrodestra, che ha deciso di far installare i tornelli per governare i flussi dei turisti in centro. Ed è proprio dal parallelo tra Firenze e Venezia che è ripartito il dibattito sulla necessità di una legge speciale per le città d’arte. Una settimana fa dieci professori fiorentini hanno lanciato un appello per salvare la città dal «rischio Venezia», cioè una città consumata dal boom turistico. Dopo quell’appello, a cui Nardella ha risposto invitando i professori ad un confronto, l‘idea di una legge specialeè stata rilanciata dal direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini e da Lamberto Frescobaldi, presidente del gruppo Marchesi Frescobaldi. Il sindaco, nell’intervista pubblicata ieri dal nostro giornale, ha fatto propria la richiesta, entrando nello specifico. «Ci vogliono premi per chi risiede in centro, disincentivando chi affitta solo ai turisti», ha detto Nardella, che vorrebbe il potere di mettere un tetto agli Airbnb e quello di poter stabilire «dove possono aprire i locale». Per contrastare criminalità e malamovida, Nardella chiede il rafforzamento dei Daspo urbani con l’introduzione sanzioni penali. Abbiamo chiesto a due deputati, Gugliemo Picchi (Lega) di Firenze e Renato Brunetta (Forza Italia) di Venezia, cosa pensano delle proposte del sindaco.