L’assessore in più, un caso per Nardella Chi gli farà spazio?
Sabato l’annuncio di Fratini nella giunta Nardella, ma la legge impone il tetto dei dieci
Andrea Ceccarelli è il nuovo presidente del Consiglio comunale, ma si complica l’ingresso di Fratini nella giunta di Nardella.
«Ma che legge e legge, se s’è deciso, s’è deciso». Chissà se durante la riunione del Pd di sabato scorso, che ha sancito l’accordo politico sulla presidenza del Consiglio comunale di Firenze (Andrea Ceccarelli ai vertici dell’assemblea, il suo competitor Massimo Fratini in giunta) qualcuno avrà usato le mitiche parole di Manuele Auzzi, storico segretario dei Ds. Priorità alla politica, poi si vede se le norme lo consentono. Solo che a molti, forse quasi a tutti, sabato era sfuggito che il Testo unico degli enti locali prevede, per le città con gli abitanti di Firenze, un tetto agli assessori: massimo dieci. E dato che la giunta non è una squadra di calcio, se Fratini diventerà assessore, qualcuno dovrà uscire dal campo di gioco.
L’undicesimo assessore diventa il decimo, e parte la caccia a chi dovrà fargli spazio. Una scelta pesante, ad un anno dalle elezioni, ma a quanto pare non proprio voluta. Un pasticcio, esploso solo ieri mattina: nella riunione di sabato tutti ha dato per scontato che non ci fossero limiti al numero degli assessori. Di certo in quell’occasione nessuno ha parlato di un rimpasto di giunta, né lo ha ipotizzato dentro il partito democratico o fuori. Neanche il sindaco Dario Nardella, che ieri nel Salone de’ Dugento, davanti a chi gli ha chiesto se conoscesse il Testo unico degli enti locali, si è lasciato sfuggire: «Io sì...». Lui forse sì, ma nessun altro per 48 ore si preoccupa. Solo ieri mattina, quando il dubbio comincia a circolare, nel Pd la domanda diventa virale: allora, chi esce dalla giunta? Le facce degli assessori, all’apertura del Consiglio comunale, lasciano trapelare un po’ di apprensione, qualcuno addirittura si nega ai cronisti. Le opposizioni si scatenano, quando è chiaro che qualcuno ha fatto i conti senza l’oste (o meglio senza la legge).
C’è subito chi ipotizza che il sacrificato sia Andrea Vannucci, assessore allo sport, rinviato a giudizio per falso e turbativa d’asta, ma difeso pubblicamente in aula da Nardella. «Nessuno dà il benservito a chicchessia, vi dovreste vergognare per le cose che avete detto». Ma allora, chi esce? «Userò le mie prerogative, quando verrà il momento ne discuterà l’aula», si limita a dire Nardella. Intanto, dalle stanze del suo portavoce, viene fornita una ricostruzione diversa sulla «svista» dell’undicesimo assessore: solo un problema di comunicazione interno, era già previsto che qualcuno uscisse dalla giunta. Pare un tentativo di nascon- dere il pasticcio: brillante, ma inutile. Se si fosse parlato, sabato scorso, di un rimpasto di giunta, sarebbe subito partito il dibattito sul «cacciato» spiega qualcuno a Palazzo Vecchio.
Tra chi è arrivato da poco in giunta (Cecilia Del Re, Anna Paola Concia), chi ha in mano partite importanti (Stefano Giorgetti al traffico e tramvia, Giovanni Bettarini all’urbanistica), chi è espressione di pezzi pesanti di partito pesante o è importante anche in chiave elettorale (Sara Funaro, Federico Gianassi, Alessia Bettini ex Confesercenti), chi è un tecnico fondamentale per i conti del Comune (Lorenzo Perra), chi è vicesindaco e centrale nella giunta (Cristina Giachi) e tolto Vannucci dopo la difesa di Nardella, nessuno tra gli assessori sembra indiziato a saltare.
Fratini intanto resta in attesa. Si sa che delle sue future deleghe (qualcosa a metà tra associazionismo e partecipazione, in chiave elettorale), ha già parlato col sindaco. Ma non è un assessorato alla varie ed eventuali? «Sarò un assessore Antani», scherza Fratini citando Amici miei. Ma la supercazzola se la beccherà qualcun altro. A meno di un ripensamento dello stesso Fratini: che però dovrebbe rinnegare persino il video con i fuochi di artificio, ben auguranti, pubblicati su Facebook sabato sera. E può il sindaco Nardella fare marcia indietro su una decisione annunciata al gruppo solo due giorni fa? «Fratini entra in giunta», taglia corto il capogruppo del Pd Angelo Bassi. Chi esce, è un altro problema.
Il sindaco «Chi esce? Userò le mie prerogative, quando verrà il momento ne discuterà l’aula»