Al Palaffari 700 per il sì a Peretola «La nuova pista ora o mai più»
Imprese, cittadini e anche la Fiorentina. Bassilichi: ci guardano tutti, non rendiamoci ridicoli
«Ora o mai più, se non vogliamo scendere in serie B». In settecento hanno affollato il Palaffari di Firenze per la manifestazione convegno del Comitato Si aeroporto, tra bandiere della Cna, striscione del gruppo Facebook per nuova pista, computer dove sottoscrivere l’appello del Comitato presi di assalto, big dell’economia e dell’associazionismo e politici.
Il primo evento organizzato dal Comitato è stato un successo, con molta parte della società civile, amministratori, eletti, accanto agli esperti (e ai vertici di Toscana Aeroporti, con tanto di presidente Marco Carri con cravatta di aerei rossi su sfondo blu) per spiegare le ragioni del sì. «Basta che ogni toscano si faccia la domanda a cosa sarebbe la regione e Firenze senza il Vespucci per dare la risposta sul perché siamo qui — spiega il presidente del Comitato, Leonardo Bassilichi — La nuova pista permette di consolidare lo sviluppo, un progresso sano che è in favore di tutti: tutto il mondo ci guarda, non rendiamoci ridicoli». Al Comitato aderisce anche Confindustria Firenze e il presidente, Luigi Salvadori, sottolinea: «È più facile dire sempre no.. Ma come cittadino ed imprenditore dico che è necessaria una porta internazionale sicura per Firenze, non che si ferma al primo soffio di vento, decisiva anche per il lavoro di tanti giovani». Nella sala da 500 posti del Palaffari, presto piena tanto che è stata aperta una sala al piano terreno, collegata con un maxi schermo, anche il sindaco Dario Nardella, con mezza giunta e alcuni consiglieri dem, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, la consigliera regionale del Pd Titta Meucci, ma anche esponenti del centrodestra come i consiglieri regioche nali Marco Stella (Fi) e Paolo Marcheschi (Fdi). Nardella, contrariamente a quanto previsto è anche salito sul palco. «La lettera sottoscritta da 38 sindaci, anche non dell’area fiorentina, vuole dare voce a centinaia di migliaia di cittadini. È falso che in pochi vogliano l’opera e che interessi a pochi. È falso che penalizzerà gli abitanti della Piana e di Prato. La pista serve a tutta la regione, ai nostri figli e non voglio avere il rimorso di una classe dirigente che non si prende le responsabilità. Ora o mai più. Se perdiamo questa sfida saremo condannati al declino per i prossimi cinquant’anni». E a Matteo Biffoni, sindaco di Prato, e agli altri sindaci del no, hanno fatto ricorso al Tar cosa dice? «Ho rispetto di tuti, ma in democrazia le decisioni si prendono. E io per primo mi impegno affinché le prescrizione della valutazione di impatto ambientale siano attuate e rispettate». «Le decisioni istituzionali vanno attuate — aggiunge Eugenio Giani — Qui vedo una grande spinta della società civile e spero i cantieri partano presto». Mentre Marco Carrai sintetizza: «Dimostreremo che anche in Italia si possono fare grandi opere ambientalmente sostenibili: nell’estate 2020 conto di poter tagliare il nastro della nuova pista». E Gino Salica, vice presidente della Fiorentina, arrivato con German Pezzella, afferma: «Come grande azienda e come fruitori dello scalo, vogliamo, e presto, la nuova pista che è elemento di sviluppo della città: tante volte anche noi dobbiamo essere dirottati a Pisa e Bologna... E magari la prossima stagione speriamo di usarla tanto il giovedì sera (quando si gioca la Europa League)».
Non c’era Enrico Rossi, presidente della Regione, nonostante sia da sempre sostenitore e difensore della nuova pista di Peretola. «Come la penso sullo sviluppo di Peretola e sul Parco della Piana è noto — spiega — Ma non ho mai partecipato alle manifestazioni di comitati di qualsiasi colore, per qualsiasi ragione a favore o contro qualcosa. A maggior ragione, essendo presidente della Regione». Non c’erano neppure i sindaci del no. «Avevo altri impegni — dice Biffoni — E comunque ognuno segue la propria strada».
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