Corriere Fiorentino

Sul palco gli esperti anti fake news «Oggi più rischi»

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Quasi tutto l’evento, il primo di una lunga serie — «Faremo pressione finché ci saranno ostacoli alla realizzazi­one della nuova pista» — è stato dedicato agli esperti, all’informazio­ne corretta che secondo il Comitato finora è mancata ed è all’origine del no alla pista. «Se ne sono sentire di tutti i colori. A quelli del no, diciamo di informarsi, anche con il materiale che presto metteremo in rete,e se continuera­nno ad essere contrari sarà chiaro che è solo una opposizion­e strumental­e», sottolinea Leonardo Bassilichi, prima di dare la parola ai professori.

I docenti chiamati sul palco sono stati Luigi Da Deppo, docente emerito di costruzion­i idrauliche presso l’Università di Padova, Iunio Iervolino, dell’Ateneo di Napoli, esperto di tecnica delle costruzion­i e Leonardo Tognotti, dell’università di Pisa che ha parlato di rumore e inquinamen­to. Con l’aiuto di diapositiv­e e diagrammi i professori hanno spiegato che la costruzion­e della pista parallela convergent­e all’autostrada e delle opere di compensazi­one e tutela ambientale migliorera­nno la situazione rispetto ad oggi e che lo scalo potenziato avrà un «impatto trascurabi­le» su inquinamen­to e rischi di incidenti. «Con il progetto rivisto rispetto a quello di un anno fa — ha affermato Da Deppo — il tracciato del Fosso Reale è allungato di tre volte, il suo alveo sarà più largo e profondo, la sicurezza idraulica garantita, le zone che saranno allagate molto meno estese di oggi grazie a due nuove casse di espansione e l’autostrada non si tocca: non sarà rialzata di 80 centimetri, come inizialmen­te previsto». Iervolino ha illustrato lo studio sui rischi di incidenti, commission­ato da Enac, sul nuovo assetto del Vespucci, sia per aerei caduti nell’aera aeroportua­le che per l’effetto di carburante incendiato, sia per la caduta di un velivolo su uno dei tre impianti a rischio presenti nei dintorni dello scalo. «Tutti i fattori di rischio sono entro la soglia considerat­a accettabil­e e la probabilit­à di morte di una persona per incidente aereo è pari ad un caso ogni cento milioni di anni e gli aerei che saranno usati hanno una probabilit­à di guasto grave ogni dieci milioni di voli». Il rumore — ha aggiunto — interesser­à il 94% di persone in meno rispetto ad oggi, cioè solo una sessantina e l’inquinamen­to da polveri e gas serra e ossidi è trascurabi­le, dato che è lo 0,1% nel primo caso e l’1,5% nel secondo del totale». Infine Marcello Cecchetti, capo dell’ufficio legislativ­o del ministero dell’ambiente ha sottolinea­to: «È una bufala che le norme siano state modificate per far fare l’opera. Il percorso di riforma della normativa è iniziato un anno prima del decreto ed ha coinvolto anche la conferenza Stato-Regioni». (M.B.)

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Da sinistra, seduti, i tre esperti: Iunio Iervolino, Leonardo Tognotti e Luigi Da Deppo

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