«Ho firmato l’appello, lo sviluppo non è di destra o di sinistra»
Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo, civico di centrodestra, ha firmato l’appello dei sindaci, in gran parte del Pd o di centrosinistra, per lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola.
Sindaco Ghinelli, non si sente fuori posto?
«Perché, scusi, le piste e gli aeroporti sono di destra o di sinistra?».
Giorgio Gaber in effetti non li ha classificati. «A parte gli scherzi, mi reputo una persona civile ed un sindaco responsabile. Io credo che se avremo un aeroporto che potrà ricevere 4 o 5 milioni di ospiti, soprattutto turisti, non sarà che un bene: anche perché ormai Firenze non ce la fa a prenderli tutti, così arriveranno anche ad Arezzo. No?».
Quindi è questo il motivo per cui ha firmato l’appello? Perché c’è chi fa notare che Arezzo, con Firenze o la Piana, c’entra poco...
«Arezzo c’entra sempre, lo sviluppo di una infrastruttura come questa ha rilevanza regionale. L’aeroporto c’è già, a Firenze, ed è un bene che venga sviluppato. Lo scalo intercontinentale toscano è a Pisa. Però, vede, io viaggio in tutta Europa, almeno una volta al mese. Perché tutte le volte devo andare a Bruxelles sono costretto a partire da Bologna o a Roma? Stiamo pagando un’inefficienza lunga 30 anni. Sono d’accordo, su questo punto, con i progetti di sviluppo del governatore Enrico Rossi e del sindaco di Firenze Dario Nardella».
E non capita spesso...
«Esatto: io non sono particolarmente d’accordo con il resto delle politiche regionali. Così come capisco i sindaci della Piana, contrari al progetto di sviluppo, che per motivi contingenti e locali si vedono penalizzati, perché gli mangiano il territorio o temono disservizi. Ma restare attaccati a questa pista del cavolo è un errore: va cambiata. Io sono anche un pilota: non dico che scendere a Firenze con un aereo di linea è un rischio, ma devi stare molto attento».
Visto che è favorevole, ha dei consigli da dare ai sindaci a favore dello scalo, ed al governatore Rossi, per superare le posizioni dei contrari? «Tutte le volte che va a mettere una nuova infrastruttura, crei un disagio anche se ci sono vantaggi che quel territorio non riceve direttamente o non percepisci: va giocata una compensazione, che sia un parcheggio scambiatore o un asilo nido. Gli strumenti ci sono».
Ma ha parlato con i suoi colleghi di centrodestra, come il deputato pratese Giorgio Silli, che è contrario?
«No. La mia è un’adesione personale. Capisco anche i dubbi di Prato, ma vale il principio che le ho detto».
Ma dopo che ci sarà il nuovo scalo, chiederà più collegamenti con il treno da Firenze a Arezzo?
«Ovviamente sì».
Perché tutte le volte che devo andare a Bruxelles devo partire da Bologna oppure da Roma? Io sono anche pilota, e per atterrare a Firenze...