«Io invece non lo farò, è una resa dei conti tutta interna al Pd»
«È tutta una boutade dei Democratici, a cui io non partecipo». Il sindaco pistoiese di Fratelli d’Italia, Alessandro Tomasi lamenta di non essere stato coinvolto nel dibattito e nell’appello. E derubrica il documento dei sindaci pro aeroporto di Peretola a regolamento di conti (e di conte) all’interno del Pd.
Tomasi, come mai non ha firmato l’appello?
«Innanzitutto, nessuno mi ha cercato».
Intende dire che nessuno l’ha contattata per stimolarla a partecipare all’iniziativa?
«Al mio telefonino non è arrivato nemmeno un messaggio, a meno che non abbia perso la chiamata. Ma c’è di più: la nostra amministrazione, da luglio scorso, quando sono entrato in carica, non è mai stata coinvolta in questo dibattito. E mi sento di dire che Pistoia non è stata mai coinvolta nella questione del raddoppio della pista di Peretola, anche in passato».
Va bene, è irritato. Ma nel merito, cosa pensa dell’appello?
«Intanto credo che questo documento arrivi tardivamente, per via del ricorso al Tar contro la nuova pista».
Ma il dibattito è sempre vivo, non crede sia il caso di dire la sua?
«Non ho gli strumenti. Questo appello infatti nasconde tutt’altro. Noi assistiamo basiti ad una lotta interna al Pd, che si fa da maggioranza e opposizione. Se le dicono e se le cantano sui rifiuti così come sull’aeroporto».
Ma secondo lei, l’aeroporto di Peretola va ampliato oppure no?
«Io non ho pregiudizi, sono per lo sviluppo. Ma i dibattiti che nascono improvvisamente a un anno dalle elezioni sono inutili. Questa discussione a Pistoia dovremmo farla nel merito: vorrei vedere le carte».
Il dibattito in realtà è va avanti da anni... Crede dunque che l’appello sia vano?
«Sì, perché la moral suasion si fa prima, non dopo: quello che va in scena è uno spettacolo deprimente. Le grandi scelte strategiche per la regione sono tutto un regolamento di conti nel Pd. E ora che la scadenza elettorale incombe escono fuori gli appelli e i dibattiti contrapposti».
Che vantaggio ci sarebbe per il Pd? «Nessuno, stavolta. Io se fossi un semplice cittadino non ci cascherei più: queste è un tentativo simile a quello fatto dal sindaco di Firenze sulle case popolari (aumentare i punti di chi è residente da 10 anni in città, ndr), cose che noi diciamo da 20 anni».
Lo sviluppo dell’aeroporto tuttavia, con i suoi effetti, interesserebbe anche l’area pistoiese. O no?
«Certamente, ma non così. Questa è una boutade. Con questo, rispetto la questione, ma quando ci convocheranno studieremo il caso. Puntiamo sullo sviluppo, ma vogliamo essere coinvolti, vedere le carte: io non ho pregiudizi».
Io non sono contro lo sviluppo, ma Pistoia in tutti questi anni non è mai stata coinvolta nella questione della nuova pista di Peretola