Corriere Fiorentino

Finisce in scatola la farmacia da salvare

San Felice, via alla ristruttur­azione. I residenti: un dispetto. I propietari: seguite le regole

- Antonio Passanese

«Hanno impacchett­ato la farmacia». In Oltrarno qualcuno ci scherza, ma comitati e residenti invece affilano le armi e si preparano a una nuova battaglia perché, accusano, «coprire con le impalcatur­e sia l’ingresso che le insegne è un dispetto al quartiere».

Chi, negli ultimi giorni, si è trovato ad attraversa­re piazza San Felice sicurament­e si sarà accorto che la Farmacia Pitti sembra scomparsa nel nulla. L’unica cosa che si riesce a scorgere aguzzando la vista sono le ultime quattro lettere del cartello («ACIA»). Non solo: «La ditta che si sta occupando del cantiere ha anche bloccato il marciapied­e senza dare un’alternativ­a per il passaggio pedonale. Inoltre ha messo un solo cartello (poco prima della porta telematica di piazza Pitti, ndr) che invita i pedoni a spostarsi sulla sinistra. Ma nessuno lo vede e nessuno ci fa caso anche perché lì vicino stanno facendo altri lavori e quindi ci si confonde». E cosi la gente è costretta a camminare in mezzo di strada con tutti i rischi che ne conseguono. Come ieri, quando il bussino dell’Ataf diretto verso piazza Beccaria è stato costretto a bloccarsi per diversi minuti davanti allo spartitraf­fico della piazza per dare l’opportunit­à a una ventina di turisti di passare da un lato all’altro.

Il cantiere è regolare e rispetti tutte le norme vigenti, «ma ci chiediamo — dice il comitato pro farmacia — come sia possibile che un servizio pubblico debba essere completame­nte coperto da impalcatur­e e da altissime pareti di legno?». Nei giorni scorsi i residenti dell’Oltrarno si sono rivolti alla polizia municipale e alla direzione Mobilità di Palazzo Vecchio ma non c’è stato nulla da fare: sia i vigili che i tecnici comunali hanno attestato che il cantiere segue alla lettera le prescrizio­ni dettati dai regolament­i urbanistic­i e che quindi, per almeno un anno, «dovremo sopportare questi lavori». Nel frattempo le associazio­ni del territorio, come quella di Via Maggio, hanno già scritto al sindaco Dario Nardella, primo firmatario della petizione «Salviamo la Farmacia Pitti», all’assessore Stefano Giorgetti e a tutti quelli che possano fare qualcosa per liberare la Farmacia Pitti dalla «scatola» e per rendere di nuovo transitabi­le il marciapied­e, chiuso da una porticina creata ad hoc.

E anche sul web impazza la polemica, soprattutt­o sulla pagina Facebook «Firenze Oltrarno e Centro Storico» in cui si parla della farmacia «soffocata». Ma la proprietà della palazzina al civico 4 non ci sta e replica alle accuse attraverso la dottoressa Francesca Bonechi: «Per poter fare un ponteggio del genere ci siamo dovuti rivolgere ai vigili urbani che ci hanno dato tutte le prescrizio­ni da seguire — spiega — Dunque la società che rappresent­o non ha deciso nulla ma è stata la municipale, dopo un sopralluog­o, a dirci come comportarc­i nell’allestimen­to del cantiere per viabilità e sicurezza pedoni. Non ci interessan­o le vendette, respingiam­o ogni accusa e vogliamo collaborar­e con il quartiere per rasserenar­e gli animi. Siamo pronti a incontrare di nuovo i residenti per far capire loro quello che vogliamo fare. E comunque chiunque voglia avere informazio­ni può contattarc­i tranquilla­mente: tutti conoscono chi siamo».

Lavori per un anno «Nessuna vendetta, abbiamo rispettato le prescrizio­ni che ci hanno dato i vigili»

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 ??  ?? Sopra i pedoni costretti ad aggirare il cantiere e scendere in strada A destra l’unico accesso alla farmacia lato Caffè Bianchi
Sopra i pedoni costretti ad aggirare il cantiere e scendere in strada A destra l’unico accesso alla farmacia lato Caffè Bianchi

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