PONTORMO È QUI CON L’ALABARDIERE STAR
Dopo 30 anni torna l’opera del Getty Museum di Los Angeles. Poi il tour negli Usa «Incontri miracolosi» la riunisce con la «Visitazione» e il «Giovane uomo» Schmidt: e agli Uffizi farò dialogare il «Tondo Doni» e la «Madonna del cardellino»
«Ora possiamo capire il Pontormo, la sua tecnica, la cronologia delle sue opere in un momento drammatico della storia fiorentina meglio che in passato» attraverso tre capolavori «riuniti per la prima e forse unica volta». Il curatore della mostra Incontri miracolosi Bruce Edelstein ha lavorato anni nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi per studiare il Pontormo «ritrattista innovatore» e sull’asse Firenze – Los Angeles – New York inaugura oggi a Palazzo Pitti una mostra piccola di dimensioni ma grande per i capolavori che raccoglie, dove tre tra le opere principali di Jacopo Carrucci sono esposte accanto ai disegni preparatori, per rendere ancora più comprensibile «l’evoluzione artistica del maestro».
Gli Incontri miracolosi sono appunto quelli tra l’opera e i suoi lavori preparatori, che normalmente vivono lontani gli uni dagli altri. Al centro della Sala delle Nicchie svetta la restaurata Visitazione proveniente dalla Pieve dei Santi Michele Arcangelo e Francesco di Carmignano. Per la prima volta fianco a fianco allo studio a matita nera che ne mostra la genesi. L’ospite più atteso è l’Alabardiere che da tre decenni Firenze attende di ammirare: proviene dal Getty Museum di Los Angeles, partner degli Uffizi in questo progetto. Mentre il suo disegno preparatorio è di casa agli Uffizi. Il terzo pilastro è il Ritratto di giovane uomo con berretto rosso, detto anche il Carlo Neroni (dal nome del soggetto ritratto) da una collezione privata inglese. La mostra si conclude il 29 luglio, poi si sposterà a settembre a New York e a febbraio a Los Angeles. Tutti e tre i dipinti sono stati realizzati tra il 1528 e il 1530, tra la cacciata dei Medici e l’assedio imperiale: uno dei momenti cruciali nella storia politica del Rinascimento. La mostra prosegue con la stampa dell’autoritratto di Albrecht Durer e due opere di Bronzino, che del Pontormo è stato l’allievo principale. «L’immagine del Pontormo come pittore eccentrico — spiega il direttore