Tutti a terra A Firenze e Pisa saltano 82 voli
La protesta per il nuovo piano di Toscana Aeroporti su bagagli e sicurezza
Sono 82 i voli cancellati ieri, tra partenze e arrivi, a Firenze e Pisa per lo sciopero proclamato dalle 10 alle 18 dall’Usb e, solo su Pisa, anche da Cgil. Adesione altissima alla protesta — la terza del 2018 — contro le esternalizzazioni per sicurezza e smistamento bagagli.
Giornata decisamente no per gli aeroporti toscani: 82 i voli cancellati ieri, tra partenze e arrivi, negli scali gestiti da Toscana Aeroporti; 44 al Galilei e 38 a Peretola.
È il bilancio dello sciopero proclamato dalle 10 alle 18 dall’Unione Sindacale di Base e, solo su Pisa, anche dalla Cgil. Adesione altissima alla protesta — la terza del 2018 — contro il piano di esternalizzazioni nei reparti sicurezza e smistamento bagagli, annunciato già da diversi mesi da Toscana Aeroporti ma che finora si è tradotto «nel licenziamento di quindici lavoratori a Firenze e di sette impiegati della security a Pisa, che — denuncia Filippo Rinaldi, Usb — lavoravano con contratti a termine da diversi anni e che stavano maturando i requisiti per essere assunti. L’azienda prosegue nel suo progetto: è un’operazione che causano una riduzione del salario e dei diritti rimasti e che ha già provocato la perdita di posti di lavoro. Si perdono professionalità riconosciute, esperienze sul campo, in settori delicati».
L’Usb ha abbandonato il tavolo di confronto dopo che Toscana Aeroporti ha rifiutato le proposte del sindacato a tutela dei salari. «La nostra lotta continua, ci avviamo verso uno sciopero di 24ore. Ciò che ci sorprende — sottolinea Rinaldi — è l’indifferenza del Pd, che governa Regione e Comune anni. Nessuno ha preso una posizione sul destino incerto di 650 lavoratori che saranno interessati dalle esternalizzazioni».
Molti i disagi per i passeggeri: nello scalo fiorentino si sono registrate le file più lunghe agli sportelli delle compagnie aeree, mentre le sale d’attesa erano piene di turisti con valigie al seguito. Viaggiatori amareggiati ad osservare i monitor informativi con quasi tutti i voli cancellati, sia quelli in partenza che quelli in arrivo.
Praticamente vuoti di addetti i piazzali di manovra degli aerei, dove di solito si aggirano gli operatori che trasportano i bagagli, ieri assenti. Il caos maggiore si è registrato la mattina presto, quando i primi passeggeri sono arrivati all’aeroporto ancora ignari dello sciopero. Poi, man mano che la notizia si è diffusa, turisti e viaggiatori, dopo essersi informati sullo stato dei voli, hanno preferito restare a casa o in albergo senza neppure arrivare in aeroporto. La protesta dei lavoratori è sostenuta da «Potere al Popolo»: «ad un aumento esponenziale di viaggiatori si potenzia lo sfruttamento della manodopera».
L’ira dei passeggeri File lunghissime per le informazioni, sale d’attesa prese d’assalto