Corriere Fiorentino

L’ex presidente Biti «Ma qualcuno ha consigliat­o male il sindaco»

- M.F.

Senatrice Caterina Biti, ora che ha lasciato la presidenza del Consiglio comunale ha fatto le scatole dal suo ufficio a Palazzo Vecchio.

«Eh sì».

Ma la sua uscita ha rotto un po’ le scatole al suo partito, il Pd.

«Era programmat­a... Che c’entro io?». Ammetterà che è successo un bel patatrac, con l’annunciato ingresso di Massimo Fratini in giunta senza calcolare che un altro assessore dovesse andarsene...

«Qualcuno, soprattutt­o chi doveva consigliar­e, doveva sapere che c’era il tetto a 10: c’è stata una mancanza di attenzione da parte di chi era accanto al sindaco».

C’era forse un problema politico: esce lei, vicina a Luca Lotti, entra Fratini, vicino a Lotti.

«Nel Pd di Firenze, che ha avuto il miglior risultato d’Italia, non ci sono correnti».

L’intesa (Andrea Ceccarelli alla presidenza, Fratini in giunta) non è la dimostrazi­one dell’opposto?

«Credo che questi 2 mesi e mezzo potevano essere gestiti meglio. Se apri a tutti quelli che legittimam­ente vogliono candidarsi, su 5 candidati 3 hanno lo stesso numero di voti.

E si crea uno stallo».

Lo sa però vero, che lei parte per Roma, ma rischia di tornare?

«Se mi ricandidan­o, sarò candidata. Sennò, farò campagna elettorale: il servizio della politica può finire in qualunque momento».

Un messaggio ai suoi compagni in giunta? «Quando ero assessore con Renzi, dicevo sempre allo staff: programmia­mo, ma domani il sindaco potrebbe dirmi che ha bisogno di qualcun altro».

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Caterina Biti, senatrice

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