Corriere Fiorentino

Nomadelfia balla per Francesco «Ci farà conoscere fuori da qui»

Alle 8 l’atterraggi­o dell’elicottero vaticano. Vandina fa la crostata: «E se poi non la mangia?»

- Giulio Gori

Vandina è in cucina e ha tra le la mani la pastafroll­a. Prepara una crostata con la marmellata di ciliegie: «E se poi non la mangia? Ho un’ansia...». «Vorrà dire che mangerà il formaggio o l’affettato» le rispondono. L’ospite è di quelli di riguardo e a Nomadelfia il trattore gira su e giù per il campo sportivo per pareggiare l’erba, gli operai spazzano le foglie, in sala don Zeno si fa la prova generale dello spettacolo: gli ultimi ritocchi prima del grande arrivo di Papa Francesco, 29 anni dopo la visita di Giovanni Paolo II. Il Pontefice ha deciso di venire qui per vedere con i suoi occhi la comunità creata negli anni ‘30 da don Zeno Saltini, a pochi chilometri da Grosseto, dove cominciò ad accogliere bambini orfani e dove, da allora, sono passati 5 mila ragazzi. Nei 370 ettari di terra, 300 persone ancora vivono secondo la regola del tutto è collettivo, persino gli stipendi confluisco­no in un solo conto corrente: «Non bisogna parlare di Vangelo, bisogna viverlo», spiegano.

Tra officine, stalle, scuole, laboratori e vigne, stamani alle 8 si poserà l’elicottero di Francesco. Ad accoglierl­o ci saranno don Ferdinando Neri, oggi guida spirituale della comunità, e il vescovo di Grosseto, Rodolfo Cetoloni. Il Papa dopo una breve visita sulla tomba di don Zeno, dove una sedia rossa è già pronta per la preghiera, vicino a lapidi che non hanno cognomi ma solo «nonna Bruna» o «mamma Francesca», andrà a conoscere il gruppo famigliare del Poggetto, 25 persone che vivono in piccole casette, con spazi comuni come la sala da pranzo o la piccola cappella domestica.

E mentre Vandina fa la crostata, Antonietta, dodici figli tra quelli che ha fatto e quelli che ha avuto in affido, racconta che Nomadelfia significa «famiglia»: fuori ci sono i bambini che giocano scalzi («stasera vi tocca fare il bagno eh») e oggi l’affido di due appena arrivati sarà benedetto dal Papa in persona. «Sono arrivata qui 38 anni fa, già sposata e con un figlio, ma ho deciso di seguire Gesù: “Mettetevi insieme” – racconta – Sono molti anni che ormai Nomadelfia e don Zeno non sono più “eretici”, ma il fatto che il Papa voglia vedere con i suoi occhi è una conferma importante». Elisa, trent’anni, è qui da quattro: «Mi portò un’amica, li avevo presi tutti per pazzi, poi non ne ho potuto più fare a meno». Qui ha un ragazzo, tra poco farà il corso obbligator­io per fidanzati. È lei a citare le parole del vescovo Cetoloni: «La visita serve a far conoscere meglio Nomadelfia alla comunità locale». «Nemo propheta in patria – sorride il presidente Francesco Matterazzo – Forse ci siamo fatti conoscere poco al territorio. L’arrivo di Francesco servirà a spiegare che la nostra proposta di fraternità delle famiglie è ancora valida. Ma servirà anche noi a capire le strade nuove da percorrere».

A Nomadelfia oggi arriverann­o 4.500 persone, sono già pronte le transenne arancioni e il maxischerm­o. La polizia e la pubblica sicurezza del Vaticano contano i metri mentre un bambino irrompe tra gli agenti facendo il verso del gufo. Tutti ridono, la tensione si dissolve. Lì di fronte c’è la grande sala don Zeno, ultima tappa della visita del Pontefice: «Nomadelfia abbraccia Papa Francesco», recita lo striscione. È la prova generale, i bambini fanno a guancialat­e, gli adulti cantano in abiti d’epoca. Stamani andrà in scena il musical I ragazzi di don Zeno, la storia della comunità: gli orfani, le «mamme di vocazione», il valzer degli sposi. Ad assistere con le casacche gialle anche una trentina di ragazzi delle parrocchie e delle scuole di Grosseto. L’arrivederc­i di Francesco, dopo il suo discorso in sala don Zeno, è previsto alle 9,30, direzione Loppiano. Ma in Maremma c’è chi vuole trattenere il Papa un attimo in più: sorvolando Campagnati­co, l’elicottero sarà ancora a bassa quota. Così i bambini delle scuole lo aspetteran­no con i palloncini bianchi e gialli. E la grande scritta: «Campagnati­co saluta il Papa».

 L’arrivo di Francesco servirà a spiegare che la nostra proposta di fraternità delle famiglie è ancora valida. Ma servirà anche a noi

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Le prove dello spettacolo musicale sulla storia di Nomadelfia nella sala intitolata a don Zeno Sotto, la preparazio­ne della crostata e il manifesto preparato per la visita del Pontefice
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