Corriere Fiorentino

Siena in serie A, 45 anni dopo «Che trionfo»

- Giulia Magrini

La mattina dopo la grande festa per la promozione in Superlega, il presidente dell’Emma Villas Giammarco Bisogno è già al lavoro perché, dice, «questo è il momento di star coi piedi per terra: ci aspetta un campionato impegnativ­o, occorre strutturar­e meglio la società, rinforzare la squadra e programmar­e un percorso che ci porti, in 3-4 anni, tra le prime squadre della pallavolo italiana». Per la sua mentalità da imprendito­re — è anche il presidente del tour operator di lusso che dà il nome alla squadra — gli obiettivi sono tutto e adesso ce n’è uno chiaro: la salvezza in Superlega e l’inizio di un cammino glorioso. Come quello che ha portato l’Emma Villas a martedì sera, quando — di fronte a un pubblico record da oltre 3.500 persone — ha chiuso i conti con i playoff di A2, battendo 3-1 (e 3-0 nella serie) la Monini Spoleto. Non sarà una promozione storica — il Cus giocò in serie A tra il 1974 e il 1977 — ma è comunque un’impresa che può fare forse da apripista a una nuova stagione dello sport senese. Con 4 promozioni e 2 Coppe Italia, in soli 5 anni l’Emma Villas è passata dalla C alla Superlega, da Chiusi a Siena. «Colpa di un amico che mi chiese una mano. Gli dissi “almeno chiamiamol­a Emma Villas”; così mi sono innamorato». Questa stagione è stata «una cavalcata sorprenden­te, un anno da incornicia­re in cui abbiamo faticato tanto; siamo partiti male con gli infortuni, il cambio dell’allenatore poi tutti i tasselli sono andati a posto». Gara 3 ha visto salire in cattedra il collettivo: la lucidità di capitan Fabroni, i guizzi di Fedrizzi (che con tre ace consecutiv­i ha spaccato il quarto set), la sicurezza dell’opposto Van Dijk e la determinaz­ione di Vedovotto, idolo di quel PalaEstra che fu casa della Mens Sana dell’età d’oro. Adesso si riparte: il punto fermo è coach Cichello, che«non si discute, c’è un rapporto splendido».

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