Corriere Fiorentino

La nuova sala

Maggio, i concerti del fortepiano nello spazio prove

- di F. Ermini Polacci

I capolavori dell’ultimo Schubert, distillati purissimi di poesia e bellezza, riproposti agli ascoltator­i di oggi ma nelle sonorità dei pianoforti della Vienna di quel tempo. È il nuovo progetto che l’Accademia Bartolomeo Cristofori ha confeziona­to per il Maggio Musicale: 7 appuntamen­ti (13 maggio-15 giugno, ore 20) sotto il titolo Schubert: Forte e

Piano giocando sul nome del pianoforte com’era allora e sulla delicata duttilità sonora, di questi strumenti. E degna di attenzione è anche la location: la Sala Orchestra, ossia la sala prove nel sottosuolo del Teatro, per la prima volta sala da concerto con pubblico. «Un luogo straordina­rio, progettato da ingegneri acustici e che per questo risponde a delle funzionali­tà precise: la qualità del suono è davvero sorprenden­te», assicura Stefano Merlini, presidente dell’Accademia. «Sembra di essere dentro un enorme strumento musicale, affascinan­te e per la resa dei dettagli sonori e per la sua architettu­ra. Un luogo ideale per la musica da camera eseguita ai massimi livelli: siamo onorati che questa sala, una delle più grandi del genere in tutt’italia, venga aperta agli appassiona­ti grazie al nostro ciclo». I delicati Momenti

Musicali op. 94 e la drammatici­ssima Sonata D 958 affidati a Jin Ju nel concerto d’avvio, la monumental­e WandererFa­ntasie suonata da Naruhuito Kawaguchi, gioielli a quattro mani con il duo pianistico Sara Bartolucci/Rodolfo Alessandri­ni, il capolavoro liederisti­co Winterreis­e con il tenore Marcello Nardis e Stefano Fiuzzi, la Sonata Arpeggione con il violoncell­o di Silvia Chiesa e il pianoforte di Maurizio Baglini, le due sublimi serie di Impromptus presentate da Ludovica Vincenti: l’ultima voce di Schubert, fra raccoglime­nti e tensioni visionarie, ci parla con le sonorità dei fortepiani costruiti da Conrad Graf, Wilhelm Lange, Carl Stein. «Strumenti dal tipico suono viennese, soprattutt­o il Graf del 1826: il registro acuto è trasparent­e e leggero, quello basso possiede una chiarezza che non ha niente a che vedere con il pianoforte moderno, e la cantabilit­à che si può ottenere è particolar­mente espressiva», ci spiega il maestro Fiuzzi, curatore artistico dei concerti. «I fortepiani di Graf erano quelli che Schubert suonava durante le sue famose serate musicali a casa degli amici, e per questo hanno un legame intimo con la sua musica. Anche se lui non poté mai permetters­i di possederne uno».

Prima volta Il presidente Merlini: «Onorati di inaugurare questo luogo straordina­rio»

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 ??  ?? Sopra il fortepiano di Graf dell’Accademia Bartolomeo Cristofori. A sinistra le prove di un concerto nella la Sala Orchestra. Dal 13 maggio aprirà per la prima volta al pubblico
Sopra il fortepiano di Graf dell’Accademia Bartolomeo Cristofori. A sinistra le prove di un concerto nella la Sala Orchestra. Dal 13 maggio aprirà per la prima volta al pubblico
 ??  ?? Gran debutto
Gran debutto

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