Mattarella, avviso da Fiesole agli anti Europa
A «The State of the Union» il Presidente mette i paletti a M5S e Lega. Oggi chiude Gentiloni
Una giornata fiorentina, per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha aperto l’ottava edizione di The State of the Union, alla Badia Fiesolana. Un intervento che mette in guardia contro l’antieuropeismo «sovranista» e chiede di riscoprire una «vera solidarietà» alla base delle politiche dell’Unione Europea.
Tutti davano per scontato che quella del presidente della Repubblica, costretto dalle tensioni sulla formazione del governo a rientrare subito a Roma, sarebbe stata una visita lampo. Invece la sua presenza a «The State of the Union», complice i 2-3 giorni in più chiesti da Lega e M5s per formare l’esecutivo, diventa non solo densa di appuntamenti ma anche centrale per le indicazioni su cosa dovrà fare il futuro premier, e dove puntare, guardando all’Europa. Con la bocciatura totale delle «chiusure», dei messaggi «seducenti ma inattuabili» dei sovranismi.
È un intervento di grande respiro, quello che Mattarella fa alla Badia Fiesolana, sede dell’Istituto universitario europeo che da 8 anni cura questo appuntamento per fare il punto sulle politiche dell’Unione Europea. E Mattarella chiede proprio una «manutenzione» all’Unione europea, sotto attacco prima e dopo la Brexit da parte di chi propone «soluzioni ottocentesche», mentre oggi, grazie all’Unione, siamo, «più sicuri che nel dopoguerra, più liberi che nel dopoguerra, più benestanti che nel dopoguerra» ma «rischiamo di apparire oggi privi di determinazione rispetto alle sfide che dobbiamo affrontare». Ma la manutenzione è necessaria, perché l’Europa non è più percepita come una garanzia, ma come un problema, da parte di tanti cittadini, soprattutto a causa del «pur giusto rigore economico» che, secondo il presidente, deve essere funzionale «al benessere della società, non deve essere un punto di arrivo». Perché bisogna superare l’idea «caricaturale» di una «Europa lontana, l’Europa delle banche e dei banchieri». E quindi sì ad un bilancio europeo, ai fondi per i prossimi 7 anni, che punti ad «espandersi nonostante la Brexit, con risorse proprie, andando a investire sulla sicurezza interna ed esterna, difesa, ambiente», ma anche con un sostegno ad una «convergenza economica che rafforzi l’occupazione». E sì anche ad affrontare «con risolutezza» il trattato di Dublino su rifugiati ed immigrazione. Con «lo spirito solidaristico dei padri dell’Europa». D’altra parte, è proprio «Solidarity» il tema centrale di quest’anno di «The State of the Union», declinato in tanti modi: anche con il progetto per rifugiati che ha già accolto, grazie ai 50 volontari tra personale e ricercatori della Badia Fiesolana, 13 immigrati richiedenti asilo.
Dopo il suo discorso, Mattarella ha voluto ascoltare gli interventi degli altri due presidenti presenti a Fiesole: quello irlandese, Michael D. Higgins alle 14,30 (anche lui ha ricordato che «il populismo non va confuso con la volontà popolare», e quello portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, la sera.
Durante la mattinata Mattarella ha visitato gli archivi europei alla vicina Villa Salviati: qui un ricercatore l’ha offeso con un dito medio. Il giovane sarà denunciato per vilipendio a Capo di Stato e rifiuto di esibire i documenti. La direzione dell’università non ha voluto rilasciare commenti sul fatto. Mattarella non ha neanche visto il gesto, mentre gli sono state mostrate le minute della formazione del primo governo di Alcide De Gasperi, nelle quali figurava anche la firma del padre del presidente Mattarella, Bernardo. Poi ha nel pomeriggio visitato, insieme al sindaco Dario Nardella e al ministro Luca Lotti, la mostra sulla Costituzione che aprirà domani al pubblico alle Murate, ed ha «scoperto» che proprio lì è stato incarcerato uno dei padri costituenti, Pietro Calamandrei. Poi, la sera, cena a Palazzo Corsini con il presidente irlandese, portoghese e quello greco, Prokopis Paulopoulos.
Oggi «The State of the Union» prosegue a Palazzo Vecchio: arrivano il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker (che ieri è stato a pranzo con Nardella, sulla Terrazza del Saturno, ed ha parlato al telefono con Matteo Renzi), il presidente Bce Mario Draghi, l’Alta rappresentante per gli affari esteri, Federica Mogherini. E, a concludere, il presidente del Consiglio dei ministri italiano Paolo Gentiloni. Un appuntamento centrale per la politica italiana, a cui si sono accreditati (a ieri) 250 giornalisti da tutto il mondo. Una delle attività ormai diventate centrali dell’Istituto universitario Europeo che annuncia che non sarà più solo «fiesolano». È ufficiale che nel 2019, spiega il professor Miguel Maduro «aprirà a Palazzo Buontalenti, l’ex sede della Corte di Appello, la School of transnational government», un centro di alti studi rivolti a opinion leader e analisti. Già attiva a Fiesole, punterà a circa 250 «studenti» l’anno.
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