Prima la droga, poi la violenta: condannato pusher
La ragazza lo aveva avvicinato per avere l’hashish, lui l’ha costretta a sniffare cocaina
Aveva avvicinato il pusher per acquistare una dose di hashish. E lui l’ha violentata dopo averla costretta a sniffare cocaina per vincere la sua resistenza. Un incubo durato quattro ore per una ragazza di 20 anni. Era la notte tra il 24 e il 25 novembre 2017. A distanza di quasi sei mesi, si è chiuso il processo in abbreviato per Hanad Ibrahim, somalo di 20 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno. Il gup Antonio Pezzuti lo ha condannato per violenza sessuale e spaccio di stupefacenti, a 4 anni e 4 mesi di reclusione e 1000 euro di multa, oltre al risarcimento danni. Il somalo dovrà versare alla ragazza una provvisionale di diecimila euro, in attesa che il giudice civile definisca l’intero ammontare dell’indennizzo.
Quella sera di novembre la giovane aveva avvicinato il pusher in piazza Indipendenza per comprare dell’hashish. Conosceva quello spacciatore, già in altre tre occasioni si era rifornita da lui. Alla vista di una volante della polizia, Ibraim propose alla giovane di accompagnarlo in piazza della Libertà. Lungo la strada iniziarono a chiacchierare. Lui, raccontò poi la giovane agli inquirenti, era gentile. Arrivati al Parterre il somalo l’avrebbe spinta contro un muro per baciarla. Lei provò a respingerlo e a scappare. Il pusher, secondo l’accusa, la minacciò più volte: «Se non stai ferma ti succede qualcosa di brutto». Poi per vincere la sua resistenza l’avrebbe afferrata dal collo costringendola a sniffare cocaina. La ragazza supplicò di lasciarla andare ma fu tutto inutile. Dopo la violenza, il somalo l’abbandonò al Parterre. Qualche giorno dopo fu lei a riconoscerlo mentre chiacchierava con alcuni stranieri in piazza Indipendenza e lo denunciò.