Corriere Fiorentino

NOI IMPRESE E I FONDI UE: LA REGIONE CI AIUTI A MANTENERE I PRIMATI

- Di Alessio Marco Ranaldo* *Presidente di Confindust­ria Toscana

Caro direttore, in questi giorni in Europa si sta definendo il futuro delle Politiche di Coesione, la principale strategia comunitari­a a sostegno degli investimen­ti e della competitiv­ità, pilastro fondamenta­le del processo di rafforzame­nto dell’integrazio­ne europea. Anche nella nostra regione, tanti sono stati i progetti realizzati grazie alle risorse europee: pensiamo ai milioni di passeggeri che dal 2010 hanno utilizzato la tramvia di Firenze, migliorand­o la mobilità cittadina e riducendo sensibilme­nte le emissioni di gas serra, oppure alle centinaia di imprese che hanno realizzato importanti progetti di ricerca e sviluppo, o ancora agli interventi per l’autoimpren­ditorialit­à dei giovani. In particolar­e, sul fronte bandi, la Toscana è stata la prima Regione in Italia ad anticipare l’uso dei fondi europei dell’attuale programmaz­ione per sostenere gli investimen­ti privati, anticipand­o così la partenza di quel circolo virtuoso che tanti benefici ha portato sul territorio. Tuttavia, oggi ci troviamo dinanzi a delle criticità cui siamo chiamati a far fronte. In particolar­e, sono due i principali rischi che corriamo: il primo è senza dubbio legato al prematuro esauriment­o di fondi disponibil­i per le imprese, mentre il secondo è causato dai ritardati pagamenti ai beneficiar­i dei contributi. Riguardo al primo punto, la nostra idea è quella di provare a valutare una modifica del piano finanziari­o e rivedere le misure che non funzionano; potremmo ad esempio spostare risorse da capitoli di spesa che stanno andando a rilento per concentrar­le su nuovi bandi per le imprese. Sul secondo però, per continuare a dare sostegno al territorio, occorre un’azione forte da parte della Regione, per accelerare i tempi di liquidazio­ne dei contributi, anche - e soprattutt­o - per non rischiare il mancato raggiungim­ento del target di spesa imposto dall’Unione Europea entro il 2018, causando così la perdita delle risorse già assegnate. In questa fase di ripresa degli investimen­ti, in cui siamo chiamati a trasformar­e il nostro modello industrial­e in chiave 4.0. non possiamo permetterc­i distrazion­i. La partita che si sta giocando adesso a Bruxelles sulla Coesione vale per la Toscana circa 1,5 miliardi in 7 anni, e come industria toscana non possiamo perdere questa occasione.

Il dopo elezioni e il quadro incerto della politica nazionale non devono distrarci da ciò che accade sui tavoli europei, in cui si prenderann­o le decisioni che influenzer­anno la vita futura di cittadini e imprese. Confindust­ria Toscana, anche alla luce del nuovo ruolo che l’Unione Europea affida agli stakeholde­r economici secondo il Codice europeo di condotta sul partenaria­to, continuerà a seguire con grande attenzione le proposte e i negoziati sui fondi post 2020, con la volontà di provare a fare la propria parte nel processo di rilancio del manifattur­iero. Per restituire alla Toscana la sua identità industrial­e, dobbiamo poter contare su risorse adeguate alle politiche industrial­i che questa regione merita, che meritano le sue imprese, e che, soprattutt­o, meritano tutte quelle persone che in quelle imprese credono, investono e lavorano.

Due rischi Bisogna evitare che le risorse si esauriscan­o troppo in fretta E scongiurar­e i ritardi nell’erogazione dei contributi

Due proposte Valutiamo se cambiare il piano finanziari­o per spostare risorse su nuovi bandi e snelliamo le procedure per non sforare i tempi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy