Corriere Fiorentino

Due vittorie per l’Europa

La vittoria della Juventus nella finale di coppa Italia semplifica gli scenari: con 6 punti la Fiorentina è certa almeno del settimo posto, che varrebbe i preliminar­i Uefa

- Matteo Magrini

Un rettilineo, tre squadre, il traguardo sullo sfondo: Milan (60 punti), Atalanta (59) e Fiorentina (57). Due giornate, un obiettivo: l’Europa. E tutto è ancora possibile. Di certo, i viola, hanno il diritto (dovere) di crederci. Entusiasmo, stato di forma, probabilit­à. Pur dovendo rincorrere, Badelj e compagni hanno una straordina­ria opportunit­à.

È un po’ come nel ciclismo, oppure in Formula Uno, dove chi parte da dietro ha spesso la meglio. Si può aprire il Drs (il meccanismo studiato nei GP per favorire i sorpassi) e sfruttare la scia. Non sarà semplice, certo, ma il trionfo della Juventus nella finale di Coppa Italia sul Milan ha spalancato portoni che parevano sbarrati. Soprattutt­o, grazie al 4-0 dell’altra sera all’Olimpico, la banda di Pioli non dipende più da nessuno, se non da se stessa. Padroni del proprio destino. E scusate se è poco. Il rischio infatti, avessero vinto i rossoneri, era quello di dover sperare negli altri. Vincere, e incrociare le dita.

Anche perché ci sarebbe stato un posto in meno. Invece ha vinto la Juve e così, anche la settima classifica­ta in campionato, avrà la possibilit­à di giocarsi l’Europa. Vediamo, quindi, i possibili scenari. La Fiorentina, oggi ottava (e momentanea­mente fuori dall’Europa), può ancora issarsi fino alla sesta posizione.

Come? Battendo sia Cagliari che Milan nelle ultime due gare sperando però, in questo caso, in un aiuto esterno. E in particolar­e dall’Atalanta. I nerazzurri (attesi da Milan, a Bergamo, e Cagliari, in Sardegna) dovrebbero non vincere almeno una delle due partite. Altrimenti, per i viola, sarebbe impossibil­e qualificar­si direttamen­te alla fase a gironi dell’Europa League. A proposito. Vale la pena ricordare che da quest’anno l’ultima italiana qualificat­a per questa competizio­ne, scenderà in campo a partire dal secondo turno preliminar­e, al quale ne seguirà un altro e poi, eventualme­nte, il playoff. Traduzione: in caso di settimo posto serviranno sei partite per accedere ai gironi, col primo impegno ufficiale fissato per il 26 luglio.

Un bel problema, parlando di preparazio­ne e programmaz­ione della stagione, ma tant’è. Molto, si capirà già domenica. La domanda è: per chi deve tifare la Fiorentina nello scontro diretto tra Atalanta e Milan? Risposta: per i nerazzurri. In quel caso infatti (sempre facendo salvo il successo dei viola sul Cagliari) si arriverebb­e all’ultima giornata con questo scenario: Atalanta 62, Fiorentina e Milan appaiate a 60. Questo, vista la differenza reti (ad oggi +13 per Pioli, +10 per Gattuso), permettere­bbe ai viola di andare a San Siro con due risultati su tre a disposizio­ne. Un piccolo, grande, vantaggio.

Proprio la differenza tra gol fatti e subiti infatti, è la chiave che regala alla Fiorentina il proprio destino. Discorso, questo, che non varrebbe in caso di arrivo a pari punti con l’Atalanta, avanti con un netto +19. Fare sei punti, per farla breve, e togliersi il pensiero. Altrimenti, toccherà attaccarsi alla radiolina, in attesa di buone notizie. Di sicuro, Pioli, arriva alla volata lanciato a cento all’ora. Viene da due successi di fila e, pur dovendo ancora fare a meno di Vitor Hugo, ha recuperato Laurini. Tutto il contrario del Milan. Schiantato all’Olimpico, vive con l’ansia di chi rischia di perdere tutto. «Siamo pronti a dare battaglia, vogliamo realizzare questo sogno», ha detto ieri Federico Chiesa a Sky. Il Drs è aperto. Non resta che completare il sorpasso.

Rincorsa Scontri diretti decisivi: ai viola potrebbe anche bastare un pari a San Siro

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