Corriere Fiorentino

Porta al Prato: 700 giorni di transenne in strada Ma gli operai dove sono?

I lavori dovevano durare 100 giorni: ne sono trascorsi 700 senza vedere neanche un operaio

- Passanese

Settecento giorni con le transenne e ancora nemmeno l’ombra di operai al lavoro. È il cantiere di Porta al Prato dove dovrebbe sorgere una rotonda e invece, dal 2016, crescono solo le piante incolte. Eppure, i tempi previsti all’inizio, erano decisament­e diversi: 100 i giorni che erano stati comunicati ai residenti, prima dell’abbandono.

Lo chiamano «il cantiere fantasma» perché da mesi è completame­nte abbandonat­o. Di operai non se ne vedono più, e al di là delle transenne ci sono cumuli di immondizia, bidoni di plastica, scarti edili e altro materiale che probabilme­nte doveva servire per i lavori.

Ecco come è ridotto il cantiere di piazzale della Porta al Prato che da ex parcheggio si sarebbe dovuto trasformar­e — secondo le intenzioni del Comune — in una rotatoria, una mini area verde e un parcheggio per motorini. Difficile capire quando siano iniziati i lavori e quando avrebbero dovuto concluders­i, visto che nell’area recintata da alte barriere e plastica arancione non c’è neanche un cartello che fornisca le informazio­ni del caso. E così da una ricerca un po’ più approfondi­ta sul web si scopre che l’ex parcheggio alberato, che si trova di fronte al Centro Arredotess­ile da una parte e al comando della polizia municipale dall’altra, è stato chiuso per restyling nel febbraio del 2016.

«L’amministra­zione comunale aveva promesso che in cento giorni l’area sarebbe stata riqualific­ata e riaperta — dicono i condomini del palazzone di mattoni rossi con vista cantiere — Ne sono passati settecento di giorni e ancora non riusciamo a vederne la fine. Speriamo che almeno i nostri figli, quando saranno più grandi, potranno partecipar­e all’inaugurazi­one».

Nel frattempo nel cantiere fantasma crescono gli alberi e, incontroll­ate, le erbacce, che in alcuni punti hanno sovrastato le pile di pietre e di sabbia lasciate lì per la futura pavimentaz­ione. Di notte, poi, a sentire i residenti della zona, il corridoio riservato ai pedoni si trasforma in un ricettacol­o di ubriachi e di spacciator­i, che proprio lì danno appuntamen­to ai loro clienti. «Basterebbe qualche telecamera e illuminare il passaggio per risolvere almeno i problemi di degrado e microcrimi­nalità, ma quello che accade qui evidenteme­nte non interessa a nessuno. Ne sono una dimostrazi­one i tempi biblici che stanno impiegando per portare a termine il progetto di restyling».

Chi vive tra viale Belfiore, l’inizio viale Fratelli Rosselli e Porta al Prato, però non vuole darsi per vinto, ed ecco che molti stanno pensando a una raccolta firme da inviare a Palazzo Vecchio, «in cui metteremo nero su bianco le promesse non mantenute. Abbiamo sopportato, e stiamo sopportand­o, i lavori della tramvia ma aspettare due anni per una piccola area verde e un parcheggio per motorini è davvero esagerato. Saremmo curiosi di sapere un paio di cose dal Comune: quelle transenne che delimitano il cantiere quanto costano al giorno? E chi le paga?» .

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Le transenne che dal 2016 occupano lo spazio tra i viali a Porta al Prato
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