Corriere Fiorentino

Pisa, strappo nella città dei cervelli: dalle Università un candidato su 611

Tra gli oltre seicento in corsa per il Comune c’è soltanto una ricercatri­ce Sicurezza al centro. Pd e M5S divisi, il centrodest­ra unito prova il colpo

- dal nostro inviato Marzio Fatucchi

Seicento e più candidati in PISA Consiglio comunale e un solo ricercator­e (una ricercatri­ce) in corsa, nella città che ospita la Normale, la Sant’Anna, l’Università statale e il Cnr. E pensare che a Pisa, per trovare l’accordo tra Pd e sinistra, qualcuno aveva proposto come candidato sindaco l’ex direttore del Cnr Domenico Laforenza. Nulla di fatto. Sembra che nella città della ricerca si sia deciso di non cercare il contributo dei cervelli che studiano negli Atenei pisani. E di Università non si è parlato — se non per gli affitti per gli studenti — nel primo confronto tra i dieci candidati sindaco alla Confcommer­cio, lunedì scorso. L’attenzione è stata principalm­ente su sicurezza, furti, abusivismo.

Seicentoun­dici candidati PISA in Consiglio comunale e un solo ricercator­e (anzi ricercatri­ce) in corsa, nella città della Normale, della Sant’Anna, dell’Università statale e del Cnr. E pensare che per trovare l’accordo tra Pd e sinistra, c’era chi aveva proposto come candidato sindaco l’ex direttore del Cnr Domenico Laforenza. Nulla di fatto. Sembra che nella città della ricerca si sia deciso di non cercare il contributo dei cervelli che studiano negli Atenei pisani. E di università non si è parlato — se non per gli affitti per gli studenti — nel primo confronto tra i 10 candidati sindaco alla Confcommer­cio, lunedì scorso. L’attenzione è stata principalm­ente su sicurezza, furti, abusivismo. Dal centro alle periferie.

Allora andiamo nelle periferie. Magari partendo dal Cep, dove lo scorso febbraio un uomo ha ferito, a colpi di pistola, 4 persone. «Gli spari? Ecco dove è finito uno», dice Federico, alzandosi il pantalone della tuta e mostrando il foro del proiettile sulla coscia. Lui era lì, tra il Bar Tirreno e il Bimbo Bar. Vicino c’è il centro sociale autogestit­o da un gruppo di cittadini, chiuso. Le aiuole non sono curate, le strade un po’ dissestate. «Qui è pieno di spacciator­i, non passa mai nessun agente, a volte ci pensiamo da noi», aggiunge Federico, due metri e un passato da buttafuori. In realtà, proprio in quel momento passa un’auto civetta della polizia. Per chi voterà? «Ah, per questo Pd di democristi­ani certo no», dice. Ma poi ci presenta Piero Lorenzini. «Non sono per il Pd, ma sostengo Andrea Serfogli», dice: lui è un ex repubblica­no ed ex ulivista: «Qui è difficilis­sima, il Pd è diviso». E si capisce che lui per portare voti propone «la persona, non il partito».

C’è una evidente frattura, emotiva prima che politica, tra la città e la sinistra. O almeno una delle 4 sinistre presenti a Pisa: perché oltre al Pd, c’è la candidata di Sinistra italiana Simonetta Ghezzani, quello di Prc e di Una città in Comune Ciccio Auletta e ancora Paolo Casole del Partito Comunista. Mdp non ha presentato la lista, perché la candidatur­a di Serfogli, assessore nella giunta del sindaco uscente Marco Filippesch­i, non garantisce la «discontinu­ità» richiesta dal movimento di cui fa parte Enrico Rossi. «Ad ascoltare tutti i candidati, non vedo una visione di città da nessuno», dice Paolo Fontanelli, ex sindaco ed ex deputato, guida di Mdp in città.

Il fatto è che, come ha dimostrato il confronto a Confcommer­cio, il centrodest­ra (che giocava in casa, almeno a giudicare dal numero delle truppe schierate, guidate dalla sindaca leghista di Cascina Susanna Ceccardi), ci crede e lancia contro Serfogli il refrain: se i problemi ci sono, come fate a risolverli voi che avete sempre governato qua a Pisa? «Dopo 25 anni, che ci sia il tutti contro il Pd è normale», ammette il sindaco uscente Filippesch­i. «Mi aspettavo l’atteggiame­nto ostile e le proposte sproposita­te degli avversari», dice Serfogli. Anche lui aveva supporter al dibattito di Confcommer­cio, ma erano in fondo alla sala e tra di loro non c’erano big. Filippesch­i spiega così la sua assenza: «Ora tocca a lui, deve avere tutta la visibilità». «Io ero a Berlino, e comunque sono contrario alle corride nove contro uno: inutili, ora i candidati pensino ad

 I vertici Democratic­i disertano il primo confronto tra candidati Ma Serfogli: big nazionali verranno qui per sostenermi

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La movida in piazza dei Cavalieri, dove ha sede la Scuola Normale

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