«La ditta del cantiere è vicina al mafioso?» Un caso in Comune
«Siamo persone oneste. Se ci rovinano le malelingue poi chi lo porta da mangiare a casa?». Nel cantiere per la riqualificazione di via Gioberti, gli operai sono spaventati: «Parlate con i nostri responsabili», dicono, ma i responsabili non sono in cantiere.
Il caso nasce lunedì da un’interrogazione in Palazzo Vecchio di Francesco Torselli, consigliere di Fratelli d’Italia: in via Gioberti, la Pro Service srl di Modena, vincitrice dell’appalto pubblico da 553.000 euro, ha dato in subappalto parte dei lavori alla Fratelli Buzzetta snc. «La ditta ha la sede legale a Monreale (Palermo) in via Valle di Taio 40. In via Valle di Taio 50, a dieci numeri civici di distanza, c’è la ditta di Onofrio Buzzetta, condannato a 12 anni e 4 mesi di carcere per tentato omicidio e estorsione aggravata dal metodo mafioso. È una coincidenza?». L’assessore ai lavori pubblici, Stefano Giorgetti, risponde che «i controlli in questi casi non li fa la politica ma gli uffici». Precisa che dalle verifiche «non sono emersi ostacoli o impedimenti». Il subappalto, aggiunge, «è stato regolarmente autorizzato» e «i controlli di legge hanno avuto esito positivo».
Ieri, Matteo Calì del Sito di
Firenze si è recato al cantiere a telecamera nascosta: «È la stessa azienda di Onofrio?» chiede, «Sì — hanno risposto gli operai — Sono cugini. Il titolare sì, sono cugini». Ma, per l’ex procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, «la parentela non è motivo sufficiente di esclusione da un appalto pubblico, bisogna dimostrare che ci siano rapporti diretti col mafioso, non basta essere cugini. È chiaro che un’amministrazione pubblica deve fare verifiche».
Così, ieri, Palazzo Vecchio spiega che la Fratelli Buzzetta, testata anche dalla Prefettura, è «risultata idonea ai controlli antimafia in quanto iscritta alla White List della banca dati nazionale antimafia». E che Onofrio Buzzetta «non partecipa in alcun ruolo» alle attività della ditta.