Corriere Fiorentino

«E ora cinque opere al Palazzo di Giustizia»

Nardella e Risaliti agli studenti dell’Accademia di Belle Arti: la città sia produttiva

- Edoardo Semmola

Hanno chiesto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di «aiutarci a cambiare gli equilibri nell’arte, spostandol­i dal passatismo al contempora­neo». Il sindaco Dario Nardella e il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti, si sono rivolti agli studenti perché «più di tanti altri siete in grado di capire la necessità della città di tornare a interrogar­si, a far discutere — ha arringato così, il primo cittadino, con grande trasporto emotivo, i tanti ragazzi accorsi alla presentazi­one del nuovo allestimen­to del museo — perché torni centro produttivo e non mero museo di se stessa».

Non una lezione ma una «chiamata alle armi» (dell’arte) è ciò che Nardella e Risaliti hanno pensato per «il centro formativo per antonomasi­a nel campo della creatività». Ma è stata anche l’occasione per annunciare l’inaugurazi­one delle cinque nuove opere d’arte collocate presso il Palazzo di Giustizia di lunedì prossimo. «Abbiamo destinato 600 mila euro — ha aggiunto il sindaco — applicando la legge del due per cento che permette l’acquisto di arte in proporzion­e agli investimen­ti nelle opere pubbliche. E con tutti i cantieri che abbiamo… — ha scherzato — potremmo creare una prima grande collezione di arte contempora­nea pubblica in città».

Cambiare gli equilibri è stata la parola d’ordine. «Le installazi­oni di Jeff Koons e Jan Fabre hanno riequilibr­ato quel piano inclinato che è piazza della Signoria — è stata la metafora di Sergio Risaliti — prima tutte le palline lanciate sul piano cadevano verso il Perseo di Cellini a centinaia di migliaia». Le palline della metafora sono i turisti. «Con il Pluto e Proserpina di Koons e la grande tartaruga di Fabre l’asse si è ri-centrato. La stessa cosa sul piano museale è il compito del Museo Novecento». La prima cosa che il neo direttore Risaliti ha voluto cambiare è stata la scritta «Museo» che ora campeggia sotto le logge: «Per svecchiare l’idea di museo dovevamo prima svecchiarn­e la parola, ma ci voleva un artista per farlo, perché solo un artista sa essere un passo avanti agli altri». Per il compito hanno scelto

Elogio del contempora­neo «Abbiamo destinato 600 mila euro applicando la legge che permette l’acquisto di arte in proporzion­e agli investimen­ti nelle opere pubbliche»

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Il sindaco Dario Nardella e il direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti all’Accademia di Belle Arti Paolo Parisi. «Usando lettere diverse prese dagli stili e dalle opere di altri artisti presenti nel museo. Rubandole — chiosa Risaliti intendendo...

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