Corriere Fiorentino

Pioli: il crollo ci può stare dopo tre mesi a mille...

- DAL NOSTRO INVIATO Leo.B.

Stanca, svuotata, acciaccata e senza personalit­à. Dopo la debacle di San Siro, Stefano Pioli non cerca alibi, ma allo stesso tempo difende a spada tratta la sua squadra: «Non serve un genio per capire le ragioni del nostro calo — dice l’allenatore — la sconfitta contro il Cagliari ci ha svuotato e aver perso tre giocatori prima dell’intervallo ci ha tolto certezze. In più senza Badelj, Pezzella, Veretout e Sportiello in campo non avevamo punti di riferiment­o. Sempliceme­nte il Milan è stato più forte, ma non è vero che eravamo già in vacanza. Non sarà una sconfitta a farmi cambiare opinione: la nostra stagione resta ottima. Nessuno può capire cosa stiamo soffrendo per la morte di Davide, quante energie ci è costato andare a mille all’ora per tutti questi mesi».

Da San Siro al futuro, il passo è breve. Anche perché da ora in poi si parlerà solo di mercato. Obiettivo, difendere questo gruppo e aggiungere 4-5 giocatori di qualità. Tra il mister, Della Valle («Diego è venuto a salutarci nello spogliatoi­o, con lui riparlerò in settimana») e Corvino d’altra parte i patti sono chiari: «L’obiettivo — continua Pioli — è confermare quello che abbiamo fatto e migliorare la squadra. Voglio pochi giocatori ma in grado di aumentare la competitiv­ità di squadra».

Una rosa di 22 insomma, con due calciatori per ruolo, più 3-4 giovani della Primavera da inserire piano piano: «La motivazion­e sarà fondamenta­le, voglio poter scegliere in base a quello che vedo in settimana. Se un calciatore sa già di non giocare la domenica non va bene, perché anche inconsciam­ente diminuisce l’intensità dell’allenament­o di tutti i compagni. Io dico che i piloni, le basi per costruire il futuro ce li abbiamo: 9-10 giocatori hanno dimostrato di avere i valori giusti per giocare nella Fiorentina. Tranne Badelj poi il resto della rosa ha ampi margini di migliorame­nti: ora serve consolidar­e la squadra, aggiungere qualità davanti e personalit­à».

Un esterno d’attacco, una seconda punta, almeno un centrocamp­ista (in attesa della risposta di Badelj), un altro terzino e forse anche un portiere. La lista è fatta, fare la spesa però non sarà uno scherzo perché Corvino dovrà anche cedere i vari Cristoforo, Maxi e compagnia che non si sono dimostrati all’altezza di una Fiorentina d’alta classifica: «Hristov? Credo fosse giusto far giocare chi è stato con noi da luglio — dice ancora Pioli, che a fine gara ha avuto anche un battibecco con Gattuso — e poi non credo fosse pronto per una partita come questa. Stavolta poi siamo stati anche sfortunati: al posto di Hugo doveva entrare Gaspar, ma anche lui non se la sentiva per problemi intestinal­i. Sportiello ha avuto urti di vomito e Pezzella si è fatto male: ripeto, dispiace per noi e i nostri tifosi, ma la mia Fiorentina va difesa lo stesso».

«Io e Chiesa, 20 gol in due — chiude Simeone — siamo giovani, abbiamo tanto da migliorare, ma il giudizio è positivo. Sono felice per il mio gol, il più bello però resta quello di Roma. Peccato solo per l’Europa, ma ci riproverem­o già l’anno prossimo».

Il bilancio di Simeone

«Io e Chiesa abbiamo fatto 20 gol in due. Siamo giovani, abbiamo tanto da migliorare, ma il giudizio è buono. L’Europa? Il prossimo anno»

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A destra German Pezzella, capitano viola ieri a San Siro prima dell’infortunio
Stefano Pioli, 52 anni, allena la Fiorentina dalla scorsa estate A destra German Pezzella, capitano viola ieri a San Siro prima dell’infortunio
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