Corriere Fiorentino

E il professor Conte telefona a Novoli: «Aspetto che il Colle mi chiami»

Tra gli studenti del prof indicato come premier: «Dopo gli esami ci invita a cena al ristorante»

- Giorgio Bernardini

Mentre si aspetta che Salvini e Di Maio salgano al Quirinale, a Novoli squilla il telefono della direttrice di Giurisprud­enza, la prof Giani. «Pronto Patrizia? Sono io». È Giuseppe Conte, docente all’Università di Firenze indicato come premier da Lega e Cinque Stelle.

«Pronto, Patrizia? Sono io, Giuseppe». A Novoli il cellulare della direttrice del dipartimen­to di Scienze Giuridiche Patrizia Giunti squilla alle 12.15, in un lunedì mattina decisament­e diverso gli altri. Da ore, il nome del professore Giuseppe Conte è indicato come quello scelto da M5S e Lega per guidare il governo. Nelle aule universita­rie i cronisti cercano racconti e aneddoti. Ma il professore sembra non volersi calare nella (nuova) parte: «Ho parlato con uno studente che chiedeva informazio­ni sul corso, gli ho mandato una mail…», spiega Conte all’altro capo del telefono. Poi però dice alla collega: «Aspetto una telefonata dal Quirinale».

Gli studenti del primo anno di Giurisprud­enza sono soliti dire: «Diritto privato, mezzo avvocato». Perché la materia insegnata da Conte è complessa e perché l’esame è difficile. «Il prof fa interrogar­e dai suoi assistenti, poi si passa sotto la sua tagliola per un’ultima domanda». E sono pochissimi i trenta sui libretti.

«Giuseppe ha comprato casa a Firenze, in centro, da meno di un anno», racconta la professore­ssa Giunti. Prima aveva una casa in affitto: ha sempre fatto la spola con Roma, dove sono concentrat­i i suoi interessi profession­ali extraccade­mici. Per questo, spesso, chi frequenta il corso lo aspetta in aula per oltre mezz’ora. Ma i suoi ritardi non sembrano essere un peso eccessivo, compensati dalla «grande chiarezza esplicativ­a e dalla giusta severità». Parole di apprezzame­nto trasversal­e. Margherita, una studentess­a, confida che dopo la lezione, spesso si scommette sull’orientamen­to partitico dei docenti. «Ma lui è incasellab­ile». Eppure sono diversi anni che il suo avviciname­nto al M5S, iniziato con la conoscenza di Alfonso Bonafede e suggellato dall’incarico in quota Cinque Stelle al Consiglio di presidenza della giustizia amministra­tiva, è nei fatti. L’equivoco può nascere semmai dall’orientamen­to culturale di Conte e anche dalla passata vicinanza con Maria Elena Boschi — mai confermata né smentita né dal professore né dall’ex ministra. «Giuseppe è di sinistra, con una sensibilit­à familiare vicina al mondo dei progressis­ti», dice il professor Giovanni Furgiuele, ordinario di diritto civile che si può considerar­e lo «scopritore» fiorentino di Conte: era nella commission­e del concorso che 25 anni fa ha promosso il premier in pectore a ricercator­e, oltre che in quella che a Firenze lo ha nominato associato, poi ordinario e infine ha validato la sua chiamata. «È una persona che sa vedere i problemi degli altri, ha tutte le caratteris­tiche e la sensibilit­à per fare bene», dice Furgiuele dietro la scrivania del proprio ufficio. Che confina, al terzo piano, con quello del suo pupillo.

A Novoli si parla però anche del Conte lontano dalla cattedra. C’è chi racconta che dopo le sessioni di esame il prof invita i ragazzi al ristorante per parlare di diritto, «dando sempre del Lei». È sì il galantuomo con la pochette che fa il baciamano di cortesia, ma anche una persona che non disdegna le scarpette da ginnastica. «Un anno fa — racconta ancora Margherita — abbiamo partecipat­o a una caccia al tesoro a squadre sulla mediazione processual­e: la sera il nostro gruppo si è riunito a casa sua e lui poi ha corso per la città». Per domani alle 15 è fissato il suo riceviment­o, ma anche chi s’affida alla sua abnegazion­e, stavolta, scommette che sarà difficile trovarlo in ufficio. Più facile che sia al Quirinale.

Al telefono con la collega Ho parlato con uno studente che chiedeva informazio­ni sul corso, gli ho mandato una mail L’incarico? Attendo il Quirinale...

Il racconto degli studenti Del suo esame diciamo «Diritto privato, mezzo avvocato» perché è molto difficile Però dopo ci invita a cena fuori, dandoci sempre del Lei

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Giuseppe Conte, ordinario all’Università di Firenze
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La prof Giani al telefono con Conte A destra, Conte con Di Maio

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