La fronda grillina: «Tutti a Siena» Di Maio li sconfessa
Nel M5S nascono gli «autoconvocati». Da Siena, pietra dello scandalo per la mancata concessione del simbolo allo storico meetup locale per le elezioni comunali di giugno, è partita una mail per invitare tutti i gruppi grillini toscani, domenica prossima, ad un incontro. Sarà il trentanovesimo «Meetup regionale», scrive Luca Furiozzi, cioè l’attivista scelto dai grillini senesi come candidato sindaco ma non presentatosi perché nessuno dai vertici nazionali (anzi, dallo «staff») ha mai «certificato» la lista e quindi concesso il simbolo. L’ordine del giorno ripercorre tutti i guai del M5S in Toscana: dalle «esclusioni delle Parlamentarie» alle «nomine nei collegi uninominali» fino, appunto, alla «mancata certificazione delle liste in alcuni importanti Comuni toscani». Furiozzi glissa sul fatto che sia una operazione di protesta, «questi incontri, che abbiamo sempre fatto in questi anni se non interromperli un anno fa, sono sempre stati autoconvocati». Ma appena la notizia arriva al portavoce e consigliere regionale Giacomo Giannarelli, è lui stesso a tagliare corto: «Non l’abbiamo organizzata noi, peraltro siamo tutti ad Ivrea per una iniziativa con Paola Taverna sulla piattaforma Rousseau». E infatti, in poche ore, è addirittura Luigi Di Maio, sul «Il Blog delle Stelle» a sconfessare i ribelli con un post scriptum in fondo al suo post sull’esecutivo M5S-Lega, negando che l’incontro di Siena sia un vero «meetup regionale». «Il MoVimento 5 Stelle non ha organizzato alcun incontro per il prossimo 27 maggio a Siena. Chiunque parteciperà lo farà a titolo personale e non come portavoce del MoVimento» si legge nel «Ps». E, a stretto giro di posta, arriva la precisazione di Furiozzi: «Sarà solo l’Incontro Regionale dei Meetup Toscani». Ma sicuramente saranno presenti, oltre ai senesi, i grillini campigiani: anche la loro lista è stata esclusa dallo «staff».