Corriere Fiorentino

Ore 13, bomba d’acqua sulla città La Nazionale di nuovo allagata

Chiusa la sala dei cataloghi. Alle Cure il sottopasso diventa un fiume, con cascata

- Lorenzo Sarra Edoardo Semmola

Piove in Biblioteca Nazionale: scrosci e pozze nella grande sala cataloghi da un vecchio lucernario. Piove e si allaga il sottopasso delle Cure: inondato da una cascata. Continua, fino alla mezzanotte di oggi, il codice giallo su tutta la Toscana per temporali forti emesso dalla Sala operativa della Regione Toscana. Il maltempo non dà tregua e promette battaglia anche nelle prossime ore con precipitaz­ioni diffuse e temporali soprattutt­o sul nord-ovest della regione, nel Valdarno inferiore e lungo la costa centro settentrio­nale.

In piazza de’ Cavallegge­ri l’acqua ormai è diventata quasi una costante: alle 14 di ieri, la sala cataloghi della Biblioteca Nazionale sembrava destinata a diventare una piscina da quanta ne stava cadendo: acqua a scroscio dalle passerelle del primo piano, piccole ma numerose cascatelle che si facevano strada dal lucernario, tavoli allagati, il pavimento tramutato in un’unica immensa pozza. E i biblioteca­ri, proprio durante la pausa pranzo, hanno dovuto armarsi di olio di gomito, spazzoloni, secchi, interrompe­re le loro mansioni e asciugare la grande sala dedicata agli archivi cartacei e alle ricerche di catalogo. «Il lucernario è vecchissim­o, risale ai tempi dell’inaugurazi­one, agli anni Trenta, e da tempo aveva bisogno di interventi di manutenzio­ne: da un anno stiamo portando avanti lavori di questo tipo a tutto l’edificio e la ristruttur­azione di quell’area era in programma nel corso di quest’anno» ha spiegato il direttore, Luca Bellingeri. Ma la bomba d’acqua di ieri lo ha preceduto.

Due settimane fa la biblioteca di piazza de’ Cavallegge­ri versava nelle medesime condizioni: il 7 maggio un altro acquazzone violento provocò la rottura di un tubo nel muro esterno, appena fuori dalla sala di consultazi­one del primo piano, dove sono conservati centinaia di volumi, svariate decine si erano bagnati. In una manciata di minuti aveva iniziato a piovere tra gli scaffali e gli utenti seduti al tavolo. Ieri la causa sono state le infiltrazi­oni e la «vecchiaia» del soffitto. La sala fortunatam­ente era vuota: non contiene libri. «Un gruppo di addetti è già intervenut­o per asciugare i cataloghi, niente di prezioso è andato rovinato», ha assicurato la vicedirett­rice Silvia Alessandri.

L’acquazzone improvviso ha messo in ginocchio anche il sottopassa­ggio delle Cure che ieri si è trasformat­o in una vera e propria cascata davanti ad un murales di una grande faccia. Quel volto ritrae Salvatore Orlando — «L’angelo del sottopasso» — che da quasi 25 anni passa il tempo qui, ad occuparsi giorno e notte della manutenzio­ne del passaggio pedonale. Nessuno, meglio di lui, ne conosce i problemi, che non sono pochi: «Ogni volta che piove si allaga — racconta con il suo accento palermitan­o — Ci penso io a buttare la segatura e tenere pulito, ma ci sarebbero tanti lavori da fare». Difficile dargli torto: le caditoie distrutte, il tetto bucato, le bici che sfrecciano incuranti dei pedoni: «Ho provato a mettere qualche cartello, ma servono a poco: fanno come vogliono, portano anche i cani a fare i bisogni». Un’incuria che Salvatore, nonostante il lavoro di pulizia dei lucernari e delle grate, a stento riesce a gestire: «Una volta venne Renzi a trovarmi. Gli feci una capriola e lui scherzando mi fece i compliment­i, dicendomi che al mio posto si sarebbe rotto la schiena. Vista la simpatia, gli chiesi dei detersivi: mai visti. L’ultimo operaio qua è venuto otto anni fa». Restano dunque ad abbellire il fatiscente sottopassa­ggio solo i graffiti dei writer sui muri. Salvatore, prima della concession­e di Palazzo Vecchio, li aveva rimbiancat­i: «Le opere sono belle, peccato che a volte i ragazzi litighino tra loro…». E in quel caso il servizio di Salvatore diventa da vigile: «Cerco di fare da paciere, ma le ho pure prese…».

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Il sottopasso delle Cure del tutto allagato A destra la sala dei cataloghi della biblioteca Nazionale invasa dall’acqua
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