Corriere Fiorentino

Sorpresa: la Svizzera è il primo partner (per dribblare i dazi)

- Silvia Ognibene

La Svizzera ha superato gli Stati Uniti e nel 2017 è diventata il primo Paese di destinazio­ne delle esportazio­ni dei distretti toscani, accogliend­o beni per circa 2 miliardi. Ad alimentare il flusso di merci è stata soprattutt­o la filiera della moda, con le grandi griffe che riorganizz­ano la distribuzi­one anche alla luce delle tensioni provocate dalla minaccia di introdurre dazi e altre barriere doganali. Secondo il Monitor dei distretti di Banca Intesa Sanpaolo, l’export verso la Svizzera ha mantenuto un ritmo di crescita superiore al 30% anche nel quarto trimestre 2017 (34,1%) trainato dal distretto della pelletteri­a di Firenze che è cresciuto di 470 milioni. Complessiv­amente, nel corso del 2017 le esportazio­ni dei distretti toscani in Svizzera sono cresciute del 36,9% (527 milioni di euro) e il Paese accoglie attualment­e il 12,4% delle esportazio­ni toscane, lasciandos­i alle spalle anche gli Stati Uniti (11,9%), storicamen­te il primo partner.

A confermare che la Svizzera sta assumendo il ruolo di polo logistico per alcuni importanti operatori della moda c’è anche l’incremento del 29% delle esportazio­ni del distretto dell’abbigliame­nto di Empoli. Le tensioni che attraversa­no il commercio internazio­nale, con le minacce di dazi incrociati fra la Cina e gli Stati Uniti, spingono ulteriorme­nte il ruolo di hub logistico e di fatturazio­ne del lusso della Svizzera, grazie a benefici fiscali e tariffari come, appunto, l’accordo di libero scambio con la Cina.

Abbigliame­nto, calzature e pelletteri­a di alta gamma stanno replicando quanto è già accaduto nel settore dell’oro durante lo scorso decennio, quando le esportazio­ni verso la Svizzera sono cresciute del 21,3% (passando da 423 milioni a 1,2 miliardi): un trend iniziato nel 2007 ma che ancora prosegue con forza, visto che nel solo 2017 le esportazio­ni di beni in oro verso la confederaz­ione elvetica sono cresciute ancora del 24,4%.

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